Ormai è tutto pronto, il rigassificatore a Piombino sta per entrare in attività. Dal prossimo mese di maggio inizierà il suo lavoro. La strategia energetica nazionale passerà da qui per ridisegnare la distribuzione del gas. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà per i clienti finali del gas.

Rigassificatore a Piombino, cosa cambia?

Si attendono grandi benefici grazie all’attività svolta dal rigassificatore a Piombino. Lo scopo del progetto è quello di trasformare il GNL (Gas Naturale Liquefatto) in gas naturale  e immetterlo nella rete di distribuzione del paese.

L’attività durerà tre anni e terminerà quindi nel 2026. Tale attuazione si è resa necessaria in seguito alla riduzione delle importazioni di gas provenienti dalla Russia. Il primo beneficio che infatti porterà sarà proprio quello di svincolarsi da tale importazione. Con questo progetto dunque l’Italia sarà meno dipendente dalla Russia. Tutto ciò avrà un impatto non da poco anche sulle utenze, le quali non dovranno più dipendere dai costi di importazione della materia prima.

Ma come funziona nello specifico questo rigassificatore? Quella sbarcata a Piombino è la nave rigassificatrice Golar Tundra. La nave ha quattro serbatoi di stoccaggio e sarà periodicamente rifornita da navi metaniere che si occupano del trasporto del GNL. Tale operazione permetterà di immettere nella rete nazionale almeno 5 miliardi di metri cubi all’anno di gas naturale. Si tratta del 7% di consumo stimato nel nostro paese, ma si spera di arrivare anche al 10%. Il progetto nazionale si avvarrà anche del rigassificatore di Ravenna, grazie alla nave FSRU BW Singapore, la quale dovrebbe garantire altri 5 miliardi di metri cubi di gas. In questo modo l’Italia raddoppierà la produzione di gas e affiancherà gli altri rigassificatori già operativi nel nostro paese.

I benefici del progetto

Come detto, il rigassificatore a Piombino, insieme a quello che ormeggia a circa 8 km da Ravenna, si affiancheranno agli altri rigassificatori già attivi nel nostro paese.

Si tratta dei tre presenti a Panigalia, in provincia di La Spezia, Cavarzere, in Veneto, e Livorno. In totale l’Italia quindi stima di produrre 25 miliardi di metri cubi di gas naturale. Ma quali sono i benefici che tale progetto porterà al nostro paese? Come detto, con questa soluzione l’Italia si svincolerà dalla distribuzione russa, inoltre il prezzo del gas sarà meno dipendente dall’indice TTF, cosa che dovrebbe far calare il prezzo delle utenze per i clienti.

In generale, anche il costo dell’energia sarà più stabile, e di conseguenza ci sarà un rischio minore di improvvise impennate dei costi. Infine, prezzo all’ingrosso del GNL avrà un maggior rilevo al fine di determinare il costo dell’energia per i clienti finali. Insomma, il rigassificatore a Piombino, insieme agli altri progetti in arrivo e agli altri già attivi, apporterà importanti benefici anche agli utenti, e renderà il nostro paese più autonomo e forte nel settore specifico.