Quante volte avrai ottenuto un prestito e alla fine ti sei reso conto che non fosse sufficiente a coprire il tuo fabbisogno finanziario? E quante volte ti sarai chiesto se ti fosse possibile richiedere un secondo prestito? In questo articolo cercheremo di rispondere succintamente a tale interrogativo, avvertendo che non esiste una regola generale e che, dunque, dipende dal possesso di alcune condizioni basilari.

La banca o la società finanziaria ti eroga un finanziamento (prestito finalizzato, personale o mutuo) sulla base della capacità di reddito esibita.

Se si tratta di un prestito finalizzato all’acquisto di un bene o di un servizio o di un mutuo ipotecario, un secondo finanziamento presso lo stesso istituto o uno differente è possibile, purché sia compatibile anche con il rispetto delle limitazioni legate al valore del bene o servizio acquistato o dell’immobile ipotecato. (Leggi anche: Mutuo ipotecario e mutuo fondiario)

Richiedere secondo prestito, il caso mutuo

Ad esempio, se contraggo un mutuo di 50.000 euro per un immobile dal valore commerciale stimato di 150.000 euro, la banca potrà anche concedermi un secondo mutuo, nel caso mi accorgessi in futuro di avere bisogno di liquidità aggiuntiva, purché nel complesso non sia superato il limite massimo consentito dell’80% del valore dell’immobile o della minore percentuale prevista.

Teniamo presente, che generalmente viene consentito un indebitamento nell’ordine del 20-25% del reddito esibito. Dunque, se guadagno 1.500 euro netti al mese, potrebbe essere possibile contrarre anche più di un finanziamento, purché la somma delle rate sia pari a non oltre 3-400 euro al mese. Il discorso cambia, però, con un reddito medio-alto, perché in questi casi le limitazioni possono essere superate.

 

 

 

Richiedere secondo prestito non contestualmente al primo

Un cliente con reddito certificato mensile di 10.000 euro può benissimo ottenere due o più finanziamenti per una rata complessiva di anche 4.000 euro, per ipotesi, in quanto il reddito netto rimanente sarà certamente più che sufficiente a provvedere al sostentamento proprio e della propria famiglia.

In ogni caso, indipendentemente dal reddito, richiedere un secondo prestito implica anche una storia creditizia immacolata, ovvero il non risultare segnalati al Crif come cattivi pagatori o protestati. Se, poi, si è un dipendente pubblico, grazie al prestito delega o con delegazione di pagamento è altresì possibile raddoppiare al 40% del reddito la rata mensile già sborsata con la cessione del quinto dello stipendio (o della pensione).

Infine, bisogna evitare un errore già all’atto della richiesta di un primo prestito, ovvero di effettuare molteplici richieste verso più istituti di credito. Ciò risulterà al Crif, accedendo alla cui banca dati la banca potrebbe trovare sospetto il nostro atteggiamento, rigettando la richiesta. Dunque, presentare formalmente una domanda alla volta e se abbiamo la necessità di un secondo prestito, accertiamoci prima che la rata già sostenuta non sia relativamente onerosa rispetto al reddito e che un ulteriore prestito non travalichi le limitazioni connesse al valore massimo finanziabile del bene o servizio acquistato o dell’immobile ipotecato a garanzia del creditore.