Nel contesto della recente transizione dal servizio di maggior tutela al libero mercato nell’energia, i clienti vulnerabili si stanno ritrovando a dover affrontare sfide molto significative. La fine del servizio di maggior tutela, iniziata il 10 gennaio per il gas e programmata per il 1° luglio per l’energia elettrica nel 2024, ha portato a una serie di cambiamenti e la tutela dei clienti vulnerabili è uno degli aspetti più critici. Prima di esplorare le complessità che questi consumatori devono affrontare, è fondamentale comprendere la differenza tra il mercato libero e il mercato tutelato e il motivo per cui molti preferivano quest’ultimo.

Mercato libero vs. mercato tutelato: una breve analisi

Nel mercato libero, i consumatori hanno la possibilità di scegliere tra diverse offerte di fornitori di energia per cui hanno la possibilità di selezionare tariffe e servizi in base alle loro esigenze e preferenze. Il mercato tutelato, invece, forniva una maggiore sicurezza ai clienti, specialmente a quelli vulnerabili in quanto le tariffe erano regolate dall’Autorità per l’energia. Tale approccio garantiva una certa stabilità e protezione contro fluttuazioni di prezzo e pratiche commerciali sleali.
Il problema è che adesso, con la fine del servizio di maggior tutela, i clienti vulnerabili si ritrovano ad affrontare numerose sfide. La salvaguardia dei loro diritti, seppur garantita sulla carta, infatti, viene spesso messa in discussione da pratiche aziendali che sembrano ignorare le esigenze di coloro che si trovano in condizioni di fragilità, come gli anziani e chi si trova in condizioni economiche svantaggiate o di disabilità.

Complicazioni nelle modalità di sottoscrizione

Una delle principali sfide della fine del mercato tutelato per i clienti vulnerabili è rappresentata dalle modalità di sottoscrizione. Nel mercato libero, infatti, la firma di un contratto può avvenire in molteplici modi per cui la transizione per i clienti vulnerabili si sta presentando come un labirinto di lungaggini e rinvii.

A quanto pare, infatti, molte aziende sembrano ignorare il diritto di questi clienti di rimanere o rientrare nel servizio a tutela delle vulnerabilità, aggiungendo ulteriori ostacoli attraverso informazioni fuorvianti e pratiche discutibili.

Ma chi sono i clienti vulnerabili?

Chi sono i clienti vulnerabili è la domanda che nell’ultimo periodo si sono fatti in molti. Ebbene, si tratta di coloro che hanno più di 75 anni, di coloro che sono disabili secondo l’articolo 3 della legge 104 e di quelli che percepiscono il bonus sociale di luce e gas. E ancora, chi è titolare di un’utenza per abitazione che si trova in emergenza per colpa di eventi calamitosi. Per l’energia elettrica anche coloro che si trovano in gravi condizioni di salute e che necessitano di apparecchiature elettromedicali nonché i cittadini che hanno un’utenza in un’isola minore che non è interconnessa.

Iniziativa di Federconsumatori

Di fronte alle sfide su indicate, Federconsumatori ha preso un’iniziativa. Ha inviato delle lettere ai principali venditori, chiedendo informazioni sulle modalità di sottoscrizione in ogni area territoriale. L’obiettivo è quello di verificare la conformità alle normative e l’adeguatezza rispetto alla funzione sociale del servizio di tutela. Inoltre, è stata avviata una campagna informativa per i clienti vulnerabili, invitandoli a segnalare ostacoli e assistendoli nel riconoscimento dei loro diritti.

Approfondimento delle questioni prioritarie

La vulnerabilità è diventata una delle principali questioni che Federconsumatori ha chiesto all’Autorità di Regolamentazione per Energia Reti Ambiente (ARERA) di esaminare. L’associazione ha richiesto un ampliamento della platea dei vulnerabili e la correzione di storture e assurdità come la vulnerabilità riconosciuta solo se il disabile è titolare dell’utenza. In questo modo, ha spiegato la Federconsumatori, si trascura il fatto che la condizione di vulnerabilità può estendersi anche ai membri del nucleo familiare.

In conclusione…

1. È fondamentale garantire che i clienti vulnerabili possano effettivamente accedere al servizio di tutela, senza ostacoli ingiustificati.

Le aziende devono rispettare il diritto di questi consumatori e fornire modalità di sottoscrizione accessibili
2. La definizione di vulnerabilità dovrebbe essere rivista per includere i membri del nucleo familiare, assicurando che il supporto sia esteso a tutti coloro che ne hanno bisogno, indipendentemente dal titolare dell’utenza
3. ARERA dovrebbe intensificare la vigilanza sulle pratiche delle aziende per garantire il rispetto dei diritti dei clienti vulnerabili. Le sanzioni devono essere applicate in caso di violazioni
4. La campagna informativa avviata da Federconsumatori è un passo nella giusta direzione. L’educazione continua e la sensibilizzazione sono essenziali per garantire che i clienti vulnerabili conoscano i propri diritti e siano in grado di difenderli efficacemente.