Forbes Usa ha calcolato che nel mondo il cibo che viene gettato via è il 30% mentre in Italia lo spreco alimentare, secondo l’osservatorio nazionale di Waste Watcher, vale circa 15,6 miliardi l’anno. Per combattere tale spreco, c’è un’ottima iniziativa della Parmalat che propone prodotti in scadenza ravvicinata con sconti che arrivano fino al 60%.

In realtà questo tema è molto caro anche all’Unione Europea che vorrebbe allungare la vita dei prodotti. Il problema è che ancora non si è trovato un accordo.

È necessario, però, oggi più che mai, combattere ogni forma di spreco. La produzione alimentare, infatti, richiede grandi quantità di risorse naturali tra cui energia, terra, acqua e fertilizzanti. Spreco alimentare significa che tali preziose risorse vengono usate in modo inefficiente e sprecate. In più, la conseguenza sono i costi economici significativi: famiglie, aziende agricole ma anche ristoranti, infatti, perdono soldi preziosi quando gli alimenti sono sprecati invece di essere consumati o utilizzati in modo efficiente.

La nuova etichetta

Prossimamente, non si sa quando però, dovrebbe arrivare la nuova etichetta Ue “Spesso buono oltre” per ridurre gli sprechi alimentari. Essa andrà ad aggiungersi a quelle note a tutti “da consumarsi entro” e “da consumarsi oltre”. Questa decisione, però, ha scatenato enormi polemiche in quanto molti pensano che si potrebbero creare delle informazioni fuorvianti.

Ma qual è il preciso significato di “Spesso buono oltre”? Ebbene, indica che quel determinato alimento si potrà consumare anche oltre la data di scadenza se conservato in modo ottimale. Le organizzazioni, che da sempre si battono per stoppare lo spreco alimentare, sono invece felici dell’iniziativa e non vedono l’ora che essa diventi realtà.

Nel nostro paese lo spreco di cibo annuale a livello domestico è infatti troppo elevato. Altroconsumo, secondo una ricerca di qualche tempo fa, ha spiegato che i motivi principali degli sprechi riguardano una cattiva comprensione delle etichette.

Ricordiamo che “da consumarsi preferibilmente entro” indica una data indicativa. Significa che se quell’alimento si consuma dopo la scadenza non c’è un pericolo reale. L’altra etichetta “da consumatori entro”, invece, è tassativa e indica che quell’alimento non si potrà consumare entro quella data per evitare eventuali problemi di salute.

Prodotti in scadenza ravvicinata: con Parmalat sconti fino al 60% contro lo spreco alimentare

Al momento, la soluzione contro lo spreco alimentare l’ha trovata Parmalat che fa parte del gruppo Lactalis. Ha infatti stretto un’alleanza con la Deliverti (che è un’agenzia specializzata in e-commerce) per il lancio della funzionalità “sempre buoni”. L’obiettivo non è solo la lotta allo spreco alimentare ma anche la possibilità di offrire prodotti a prezzi più che convenienti.

Il funzionamento è molto semplice. In una determinata sezione del sito Parmalat vengono indicati prodotti con scadenza ravvicinata (non immediata) che rischiano di essere smaltiti anche se di qualità ottima. Se tali articoli hanno almeno trenta giorni di vita è applicato uno sconto fino al 60%. Tale riduzione, però, avviene solo nello shop online.

Scrutando oggi tale sezione, si trova il latte Parmalat Bontà e Linea da 250 Ml a 0,45 euro invece di 0,89 euro o la panna al tartufo (confezione 2×125 ml) al prezzo di 1,35 invece di 2,69 euro. E ancora, il succo di frutta Santal “Ricco di matura albicocca&avena” da 1000 ml a 1 euro invece di 1,99 euro o il latte Zymil Uht digeribile da 1000 ml a 1,04 invece di 2,09 euro.

Riassumendo…

1. Contro lo spreco alimentare, una soluzione è quella di Parmalat

2. L’azienda propone prodotti in scadenza ravvicinata (non immediata) con sconti anche del 60%
3. Il tutto in attesa della nuova etichetta Ue “Spesso buono oltre”.

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