Buone notizie per gli italiani: le bollette del gas potrebbero scendere, almeno nell’immediato, grazie a un andamento favorevole del mercato e alla discesa del prezzo del metano, che ha raggiunto livelli che non si vedevano da prima dell’invasione dell’Ucraina.

L’indice Ttf, il valore di riferimento per la formazione del prezzo del gas in Europa, è sceso a 55,3 euro per megawattora. Ed è davvero clamoroso, se si tiene conto che il giorno prima dello scoppio della guerra si attestava intorno agli 88 euro, ed era salito circa a 350 euro a fine agosto 2022.

L’effetto sulle bollette dovrebbe iniziare a sentirsi già nel mese di febbraio. Ma le preoccupazioni adesso si spostano per la primavera, e la seconda ondata di freddo in arrivo non è una buona notizia.

Ma perché sta scendendo così rapidamente il prezzo del metano? Cosa sperare per le bollette del gas?

Gli analisti concordano su un punto: il pricecap, deciso dall’Europa, non ha influito sulla discesa del prezzo del gas. Le ragioni sono contingenti. Importante innanzitutto il fatto che praticamente non abbiamo ancora avuto l’inverno, per cui la domanda del gas è rimasta bassa e i consumi si sono ridotti. Si tratta di una legge di mercato elementare. Quando la domanda è bassa, i prezzi scendono. Si calcola che il risparmio in Italia sia stato di circa 5,6 miliardi di metri cubi di gas (dati Snam, rielaborati da Today).

Questa situazione ha permesso così di mantenere gli stoccaggi semipieni. L’ottimismo è diffuso in Europa, grazie al clima favorevole, l’inverno sarà superato senza problemi.

Ma non è tutto. Il prezzo del gas è rimasto basso anche perché stanno arrivando molte navi contenenti Gnl (il gas naturale liquefatto) provenienti dalla Cina. Gli esportatori cinesi, infatti, a causa della scarsa domanda interna, dovuta alla frenata dell’economia del colosso asiatico, stanno preferendo il mercato europeo e questo consente di mantenere i prezzi bassi.

Per le bollette del gas, il mese di febbraio dovrebbe essere dunque favorevole a un abbassamento delle tariffe. Ma in primavera tutto potrebbe cambiare.

Cosa aspettarsi per le bollette a partire dalla primavera

Le due contingenze, l’inverno mite e il calo della domanda in Cina, stanno permettendo all’Europa di mettere in sicurezza l’inverno. Le preoccupazioni si postano così in vista dell’arrivo della primavera. La ragione è semplice: il 2023 è il primo anno in cui si farà praticamente a meno del gas russo e decisivo sarà il Gnl.

La ripresa dell’economia cinese, però, non fa ben sperare: l’abbandono della politica Covid zero porterà a un incremento della domanda di Gnl, per cui è possibile che ne arriverà di meno in Europa, proprio nel momento in cui bisogna fare le scorte, cioè in primavera. Scorte che potrebbero ridursi in tempi brevi, perché è in arrivo su tutta l’Europa e in Italia la seconda grande ondata di freddo polare dell’inverno.

Cosa sperare per le bollette del gas? Le tariffe di febbraio dovrebbero essere sicuramente in discesa, ma è possibile che in primavera, per le ragioni appena discusse, tornino a salire in misura notevole. La crisi energetica è qui per restare.

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