Non è un buon periodo per chi quotidianamente utilizza l’automobile. L’impennata dei prezzi della benzina e lo sciopero delle pompe, previsto dalle 19 del 24 gennaio alle 19 del 26 gennaio, rischiano di causare ulteriori problemi.

Se i benzinai ritengono insufficienti le proposte di riduzione delle sanzioni da parte del Ministro, Adolfo Urso, Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, lancia una sorta di contro-sciopero da parte degli automobilisti. Una situazione così grave non si verificava da molto tempo ed è la prima volta che il governo Meloni sembra essere in difficoltà.

Intanto, arriva l’ipotesi di una App pubblica e di un meccanismo tramite Qr code per verificare i prezzi della benzina e andare oltre l’obbligo di esposizione del prezzo medio regionale. La ‘battaglia’ è ancora in corso.

App pubblica e Qr code: le ipotesi sui prezzi benzina e per bloccare lo sciopero benzinai 25-26 gennaio

Lo scontro tra associazioni di benzinai e governo Meloni è tutto nella decisione da parte di quest’ultimo di obbligare i gestori delle pompe a esporre un cartellone con il prezzo medio regionale.

Le ipotesi in campo sarebbero due. La prima riguarda l’istituzione di una App pubblica, mediante la quale l’automobilista potrebbe verificare quali sono le pompe che offrono i prezzi della benzina più convenienti. La seconda concerne un sistema mediante Qr code che eviterebbe all’automobilista di avvicinarsi ai cartelloni per verificare i prezzi. Quest’ultimo diverrebbe anche una sorta di banca dati con la quale le autorità potranno effettuare tutti i monitoraggi di sorta ed eventualmente intervenire.

Ricordiamo che sulle pagine del sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è attivo il cosiddetto ‘Osservatorio dei prezzi dei carburanti’ dove è possibile venire a conoscenza dei prezzi aggiornati e soprattutto degli esercizi più vicini.

Non basta l’allentamento delle sanzioni per evitare lo sciopero

Il ministro Adolfo Urso ha parlato di possibili allentamenti delle sanzioni. Le modifiche alla norma vigente sarebbero le seguenti.

L’obbligo di comunicazione dei prezzi della benzina non sarebbe più giornaliero ma settimanale.

Le chiusure per omessa trasparenza nelle comunicazioni arriveranno soltanto dopo 4 omissioni (e non più 3) nell’arco di 60 giorni (e non più senza limiti temporali). L’eventuale chiusura sarà da 1 a 30 giorni (e non più da 7 a 90) e le sanzioni saranno comprese tra 200 e 800 euro (prima potevano raggiungere anche i 6.000 euro). Nonostante queste aperture, al momento lo sciopero dei benzinai è confermato.

Le organizzazioni Faib Confesercenti, Fegica, Figisc-Anisa hanno ribadito la volontà di scioperare, pur garantendo i servizi minimi essenziali. Lo sciopero includerà anche i self-service e coprirà tutto il territorio nazionale, strade e autostrade. La speranza è soltanto in un accordo dell’ultimo minuto.

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