La prescrizione è un diritto che fa respirare la giustizia” diceva Victor Hugo. Tale concetto è anche ribadito dalle legge di Bilancio del 2018 per mettere un freno al problema dei maxi conguagli relativi alle bollette del gas. Non tutti sanno, infatti, che queste ultime dopo un determinato periodo, ridotto a due anni, cadono in prescrizione a patto che non ci siano stati degli atti interruttivi relativi a quest’ultima.

Ecco maggiori dettagli in merito e per quanto tempo bisogna conservare le fatture.


La legge

Trascorsi due anni dal ricevimento delle bollette del gas subentra la prescrizione. Significa che se non si paga il debito, quest’ultimo risulta estinto nei confronti del fornitore. Per le fatture emesse a partire dal 1° gennaio 2019, il termine di prescrizione è di 2 anni mentre per i consumi precedenti è di 5 anni.

Nel caso in cui il fornitore richieda lo stesso il pagamento, trascorso tale tempo, sarà possibile inviare una contestazione mediante raccomandata A/R, posta elettronica certificata e fax affidandosi, se si vuole, a un’associazione a difesa dei consumatori. Sarà necessario però indicare i propri dati ovvero quelli dell’intestatario dell’utenza, la copia del documento di identità in corso di validità, il codice Pdr e l’eccezione di intervenuta prescrizione.

Chi ha pagato una bolletta già scaduta, invece, non potrà sperare di riavere il denaro speso. La legge, infatti, comunica che non si potrà ricevere il rimborso di bollette del gas in prescrizione già saldate.

Prescrizione bollette gas: cos’è e per quanto tempo bisogna conservare le fatture

Le nuove regole sulla prescrizione delle bollette del gas comunicano che il fornitore dovrà informare il proprio cliente in modo trasparente e chiaro. Nel caso in cui in fattura sia richiesto il pagamento di un periodo antecedente ai due anni, il fornitore dovrà emettere una fattura separata per tale periodo inserendola in una pagina diversa.

Inoltre dovrà anche informare il cliente della possibilità che ha di contestare gli importi in prescrizione. Questi ultimi, inoltre, come spiega l’Arera, dovranno essere esclusi in automatico dai pagamenti nel caso sia stata scelta la domiciliazione bancaria, postale o la carta di credito come modalità di addebito. Se invece, la responsabilità del ritardo di fatturazione dei consumi risalenti a più di 2 anni è responsabilità del cliente, il venditore dovrà indicare in bolletta l’ammontare degli stessi che dovranno essere pagati. Inoltre in fattura dovranno essere anche indicati i motivi della presunta responsabilità del cliente e le modalità per eventuali reclami. Nel caso in cui il venditore rinunciasse ai crediti che gli spettano, infine, dovrà solo fornire un’informativa adeguata al cliente.

A chi si chiede quanto tempo andranno conservate le bollette del gas, rispondiamo che lo si dovrà fare almeno per due anni. Se il fornitore chiederà infatti il pagamento di una fattura di 1 anno fa e il cliente avrà la certezza di averla pagata, sarà necessario dimostrarlo mostrando la copia. Solo così si potrà evitare di pagare di nuovo la fattura. Nel caso in cui la bolletta sia stata pagata mediante bollettino postale, si dovrà avere copia di quest’ultima o della ricevuta rilasciata da Lottomatica. Per i pagamenti effettuati online, basterà invece la ricevuta o la copia che attesti il pagamento mediante sistema online. Trascorsi due anni, invece, ricordiamo nuovamente, scatterà la prescrizione delle bollette del gas.

Riassumendo…

1. Per prescrizione bollette gas si intende il tempo oltre il quale il fornitore non può più reclamare il pagamento della fattura
2. La prescrizione delle bollette del gas è stata ridotta a 2 anni, prima era di 5 anni
3. Almeno per due anni andrebbero conservate le fatture.

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