Di recente c’è stata una sentenza a favore di un giovane palermitano al quale hanno svuotato completamente la carta Postepay Evolution. Il conto del malcapitato è stato svuotato in due giorni mediante una truffa online a maggio 2021 (operazioni di acquisto online per 3.999 euro in favore di beneficiari a lui sconosciuti ). Solo di recente, però, è arrivata la sentenza del giudice.

La Postepay Evolution, ricordiamo, ha le medesime funzionalità base del conto corrente in quanto dispone di un Iban grazie al quale è possibile accreditare lo stipendio/pensione nonché ricevere e disporre di bonifici.

Grazie ad essa, poi, è possibile domiciliare le utenze e pagare i bollettini ed inoltre effettuare pagamenti in contactless oppure online usando il proprio dispositivo iOS o Android. Il costo di emissione è di 5 euro mentre quello di canone annuale di 12 euro.

Truffa Postepay Evolution

Un giovane palermitano in due giorni si è reso conto di non avere più disponibilità sulla sua Postepay Evolution a causa di una truffa online. Erano state infatti autorizzate delle transazioni per 4 mila euro a soggetti sconosciuti. Appena si è accorto dell’accaduto, il giovane si è rivolto ai carabinieri chiedendo subito la restituzione del denaro perso. Postepay, però, gli ha comunicato che da un controllo approfondito è emerso che le transazioni eseguite erano legittime. Per questo l’azienda si è rifiutata di rimborsarlo.
Lo sventurato si è avvalso quindi dell’assistenza degli avvocati Mattia Vitale e Alessandro Palmigiano e ha portato la causa in Tribunale. Il giudice di Palermo Galatolo ha quindi verificato gli atti in suo possesso e condannato Postepay a rimborsare al correntista l’intera somma. Il motivo è che lo sventurato non ha mai avuto alcun rapporto con i beneficiari dei bonifici e non ha mai approvato le operazioni.

La norma

Il giudice di Palermo nel comunicare la sua sentenza in merito al rimborso del denaro sottratto dalla Postepay ha spiegato che gli Istituti di credito hanno specifici obblighi da rispettare per rendere sicuri i sistemi operativi.

Ciò per evitare che i clienti siano truffati come avvenuto in questo caso. L’avvocato Palmigiano è soddisfatto della sentenza perché il decreto legislativo numero 11 del 2010 stabilisce proprio degli obblighi precisi a carico di banche e Poste in casi di truffa. Tutti gli Istituti si legge in esso sono tenuti ad assicurare che le credenziali di sicurezza non siano accessibili ad altri. Inoltre devono verificare l’identità dell’utente che effettua le operazioni mediante il sistema tecnologico migliore. Se ciò non avviene si deve rimborsare il cliente delle somme prelevate in modo illecito.
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