Continua a farsi strada l’elettrificazione del riscaldamento, la nuova soluzione proposta è quella delle pompe di calore, un sistema che soppianterà di netto le ormai datate caldaie a gas. Ci sarà senza dubbio un risparmio nei costi delle forniture di gas, ma il passaggio potrebbe non essere così semplice.

Mentre Germania, Francia e altri paesi dell’Unione Europea hanno già avviato il passaggio da tempo, anche l’Italia sta facendo importanti passi in questo senso, ma non mancano i contro: recepire la fornitura dei componenti e il costo iniziali potrebbero essere uno scoglio non da poco.

Pompe di calore, addio vecchie caldaie a gas

Il decreto Aiuti quater sta provando a risolvere la questione relativa ai rincari delle bollette che gli italiani stanno affrontando negli ultimi mesi. Si cerca però anche soluzioni alternative per alimentare i nostri sistemi di riscaldamento. Al momento le stufe a pellet offrono probabilmente la soluzione migliore per riscaldare le proprie case abbassando i costi, ma anche in questo caso i prezzi sono in grande aumento e forse trasportare tutto all’elettrificazione potrebbe risolvere la questione, andando anche a eliminare il grande impatto ambientale in negativo che il gas comporta.

Quel che al momento gli italiani vogliono però è riuscire ad abbassare i costi dei consumi e, secondo le ultime statistiche, le pompe di calore consentirebbero, attraverso l’elettrificazione dei sistemi di riscaldamento, un risparmio di oltre 400 euro all’anno. Lo stesso Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Aie (Agenzia internazionale dell’energia), ha individuato in questo sistema la soluzione per la crisi economica che sta colpendo l’Europa tutta:

“L’Europa ha di fronte una sfida ancora più dura il prossimo inverno. Per questo i governi devono agire immediatamente per accelerare sull’efficienza energetica, le rinnovabili e le pompe di calore, e per ridurre strutturalmente la domanda di gas. Questo è essenziale per la sicurezza energetica dell’Europa, il benessere dei suoi cittadini e delle sue industrie e la transizione verso l’energia pulita”.

Una soluzione per essere autonomi e indipendenti dalla Russia

Le fonti fossili fornite dalla Russia per i nostri riscaldamenti a gas potrebbero essere solo un vago ricordo in futuro.

Se lo augura la Commissione Europa che vede, appunto, nelle pompe a calore l’alternativa migliore. L’uscita dal giogo delle caldaie a gas è fissata per il 2029, ecco il comunicato dell’UE in proposito:

“Previsti limiti di progettazione ecocompatibile più rigorosi per i sistemi di riscaldamento, che implicano il 2029 come data finale per l’immissione sul mercato di caldaie a combustibili fossili autonome”.

Il costo del prodotto oscilla intorno ai mille euro, spesa alla quale va aggiunta la manodopera per l’istallazione. Si tratta comunque di una soluzione che a lungo termine porta i suoi vantaggi. Anche in Italia il Piano Nazionale di contenimento dei consumi di gas prevede grandi benefici in questo senso. Il direttivo è quello di incentivare l’istallazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas.

Il fine sarà quello di utilizzarle anche d’inverno per riscaldarsi, e non solo in estate come condizionatore. A livello globale, lo studio effettuato in collaborazione tra Enel e Agici ha rivelato che, sostituendo il 60% degli impianti di riscaldamento più inefficienti con sistemi a pompa di calore, si arriverà a un risparmio di circa 9 miliardi di metri cubi di gas, cosa che tradotta in euro significa 95 miliardi, calcolando e sommando tra loro benefici che vanno a influire su impatto economico, ambientale e sociale.