Negli ultimi tempi si torna a parlare del pericolo stagflazione ma non tutti sanno cosa significa tale termine. Ebbene, esso indica una situazione economica in cui un paese sperimenta nello stesso momento una stagnazione economica ovvero una bassa crescita economica/recessione e l’inflazione ovvero l’aumento dei prezzi dei beni e dei servizi.

Tale combinazione è definita problematica perché le politiche tradizionali potrebbero non riuscire a gestire entrambe le situazioni. La riduzione dei tassi di interesse o l’aumento della spesa pubblica, ad esempio, potrebbero peggiorare l’inflazione mentre le politiche di austerità per controllare quest’ultima potrebbero invece aggravare la stagnazione.

In tale contesto, quindi, ci si chiede come proteggere i propri risparmi e in quali prodotti investire.

Occhio a Berlino

Mentre la Cina è alla prese con la bolla immobiliare e la deflazione, in Germania c’è pericolo stagflazione ovvero di una recessione accompagnata da prezzi molto alti. Questo è un grave problema in quanto la Germania è la locomotiva d’Europa per cui la sua economia traina gli affari degli altri paesi Ue. Se la sua crescita rallenta, gli effetti negativi si ripercuotono ovviamente anche alle altre nazioni.

Il governo italiano sa che senza crescita non si potrà uscire da un momento tanto complicato per cui Tajani, ministro degli esteri, al Metting di Rimini ha dichiarato che l’obiettivo della manovra è proprio questo: la crescita. Ha spiegato che si cercherà di fare il possibile per confermare il cuneo fiscale e per abbattere le tasse sulle buste paga. La priorità, però, saranno le famiglie, le imprese e le pensioni.

Pericolo stagflazione: come proteggere i propri risparmi e in quali prodotti investire?

Il settore dei servizi e della manifattura della Germania non sta vivendo un buon momento. Tale situazione potrebbe portare la Bce a frenare il nuovo aumento dei tassi previsto per settembre.

Il problema, però, è che l’inflazione non accenna ad arretrare per cui qualcosa si dovrà fare per forza.

Chi ha soldi parcheggiati sul conto corrente, quindi, si chiede dove investirli. Gli esperti, infatti, continuano a suggerire di non lasciarli fermi sul conto in quanto, per colpa dell’inflazione, il loro potere di acquisto potrebbe diminuire nel corso del tempo.

Che fare allora? La soluzione più sicura ma anche quella che genera meno ricavi è di investire nei conti deposito. Rispetto al passato, infatti, offrono tassi molto più generosi se si decide di vincolare i propri soldi. Tra questi ci sono quelli di Cherry Bank e di banca Aidexa. Il primo vincolato, offre un tasso di interesse annuo lordo del 4% dopo 6 mesi, del 4,75% dopo 12, 18 e 24 mesi, del 4,80% dopo 36 e 48 mesi e del 5% dopo 60 mesi. Il deposito di banca Aidexa il cui nome è XRisparmio offre, invece, un tasso annuo lordo del 3% dopo 3 e 6 mesi, del 4,5% dopo 12, 18 e 24 mesi e del 5% dopo 36 mesi.

In alternativa si potrebbe investire nel Btp Short Term settembre 2025 la cui presentazione della domanda è entro le ore 11 del 25 agosto mentre quella dell’asta supplementare entro le ore 15.30 del 28 agosto. La scadenza di questo titolo è il 29 settembre 2025, la cedola annuale è del 3,60% mentre la data del pagamento della prima cedola è del 29 settembre 2023.

Riassumendo…

1. Il pericolo stagflazione è dietro l’angolo, occhio alla Germania
2. Con quest’ultimo termine si intende una fase dell’economia in cui ci sono allo stesso tempo delle ondate inflazionistiche e stagnazione
3. Investire in conti deposito o in titoli di Stato potrebbe essere una soluzione per non lasciare fermo il proprio denaro sul conto corrente. Quest’ultimo potrebbe infatti erodersi per colpa dell’inflazione.

[email protected]