Negli ultimi tempi nei supermercati si sta assistendo ad un fenomeno strano che è quello dello shrinkflation. Ci sono sugli scaffali dei supermercati dei prodotti che hanno lo stesso prezzo o un poco inferiore di quelli che siamo abituati a comperare ma con meno prodotto. Un esempio sono le patatine vendute allo stesso prezzo di sempre ma con una grande differenza. Dentro invece di dieci pacchi ce ne sono solo cinque. C’è anche il caso delle merendine che allo stesso prezzo propongono un numero uguale ma di peso inferiore.

Lo shrinkflation è un espediente che utilizzano le aziende per far quadrare i bilanci quando ci sono delle difficoltà economiche. Ovviamente il tutto si ripercuote sui consumatori che allo stesso prezzo hanno meno prodotti per cui si assiste ad una vera e propria inflazione occulta.

Il fenomeno dell’inflazione occulta

La parola shrinkflation nasce dall’unione di termine che sono shrinkage che significa contrazione e inflation il cui significato è rincaro. Quindi con tale termine si indica il processo mediante il quale si riducono le dimensioni dei prodotti a largo consumo mantenendo i prezzi invariati e quindi di fatto aumentandoli. Abbiamo parlato del caso delle patatine fritte ma ci sono anche altri prodotti per i quali si applica lo shrinkflation come ad esempio i fazzolettini, lo yogurt, il detersivo o il tonno in scatola. In più alla diminuzione del prodotto si associa anche un imballaggio diverso, più sofisticato e che sembra più accattivante. Il risultato? Si acquistano tali prodotti ed i nostri risparmi si intaccano.

Come tutelarsi al fenomeno dello shrinkflation

È l’Unione Nazionale Consumatori a porre il problema del fenomeno dello shrinkflation. Innanzitutto chiede che vengano fatti dei controlli periodici sulle dimensioni e sui prezzi dei prodotti. Inoltre Massimiliano Donà che è il presidente ha denunciato il fenomeno in una recente audizione al Senato sul DDL Concorrenza.

La speranza è quella che si attivi una Commissione Parlamentare d’inchiesta sui diritti dei consumatori. A questi ultimi, intanto, consigliamo di controllare nel caso di un prodotto già noto di verificare se il peso netto o il costo al chilo siano variati nel tempo. Il consumatore infatti è più attento a controllare il prezzo al dettaglio di quello che compra senza soffermarsi sul peso.

Il prodotti più colpiti dal fenomeno dello shrinkflation

Purtroppo il conflitto in Ucraina ha ridato impulso a questa tecnica di marketing ed i più colpiti sono i prodotti che si acquistano di più al supermercato. Si trovano infatti ultimamente pacchi di pasta da 400 grammi o tubetti di dentifricio da 75 grammi. Si risparmia anche sulle bottiglie dell’acqua che si trovano a 1,35 invece che a 1,5 litri ma il prezzo è lo stesso. Idem per le barrette di cioccolato con formato più piccolo o i fazzolettini nel cui pacco se ne trovano 9 invece di 10.
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