Se ne parlava già da tempo ma adesso l’aumento dei prezzi delle offerte Netflix in Italia è diventato realtà. Inoltre è tornata la possibilità, prima di decidere quale dei tre abbonamenti scegliere, di visionare i contenuti di tale piattaforma per un determinato periodo. Infine, secondo due manager i Nbc Universal ed Hulu, Netflix nei prossimi tempi sarà costretta anche ad inserire la pubblicità.

Novità di giugno 2019 Netflix: ecco gli aumenti

Innanzitutto sulla piattaforma Netflix è tornato il periodo di prova. Esso non sarà più di trenta giorni bensì di sette.

Si potrà poi decidere senza impegno se continuare a fruire dei servizi della piattaforma o se disdire. I piani che si potranno scegliere saranno sempre gli stessi ma, come detto, con una variazione di prezzo. Quello base costerà sempre senza alcuna rimodulazione la cifra di 7,99 ma chi lo sottoscriverà non avrà l’Hd e l’Ultra Hd. I contenuti, poi, saranno fruibili soltanto su 1 schermo.

Il piano standard passa invece da 10,99 euro ad 11,99 euro per cui l’aumento mensile sarà soltanto di 1 euro. Sottoscrivendo tale offerta si avrà l’Hd ma non l’Ultra Hd e la visione in contemporanea dei contenuti Netflix potrà avvenire su due dispositivi in contemporanea. Infine, l’abbonamento Premium aumenta di 2 euro. Il costo non sarà più di 13,99 euro bensì di 15,99 euro. Si potranno però fruire di tutti i contenuti della piattaforma su quattro dispositivi in contemporanea e inoltre la visione sarà sia in Hd che in Ultra Hd.

Arriva anche la pubblicità su Netflix?

Secondo due manager di Nbc Universal ed Hulu, Netflix potrebbe essere costretta ad inserire la pubblicità. Il motivo? L’impossibilità di far fronte alla concorrenza senza aumentare gli investimenti. Nel giorno in cui nel nostro paese vi è stato l’aumento delle offerte, il capo della comunicazione di NBC Universal e il responsabile della vendita della pubblicità per Hulu durante un panel al Festival di Cannes hanno comunicato che senza pubblicità, Netflix avrà difficoltà a sostenere il suo modello di business.

Anche gli analisti di JPMorgan e alcuni manager di Youtube ad aprile aveva comunicato, a seguito del lancio dei servizi Apple, che Netflix non sarebbe potuta andare avanti senza pubblicità. Nel 2018, infatti, la piattaforma per i contenuti ha speso 12 miliardi di dollari mentre nel 2019 la cifra dovrebbe arrivare a 15 miliardi. Tali spese, quindi, devono essere in qualche modo coperte. I due manager comunicano che se arriverà la pubblicità, essa non sarà quella che siamo abituati a vedere bensì meno invasiva, utile, interattiva perché in linea con le esigenze degli utenti. Netflix, però, non ha ancora parlato di questa opzione. La più semplice, comunque, sarebbe quella del blocco degli abbonamenti condivisi ma tale soluzione sicuramente piacerebbe ancor meno della pubblicità.

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