La Bce ovvero la Banca Centrale Europea sta cercando di proseguire con la sua politica di tassi bassi anche nei prossimi mesi. Ciò favorisce principalmente coloro che vogliono acquistare la casa con un mutuo a tasso fisso in quanto l’Eurirs è sceso nell’ultimo periodo di molto.

La discesa dell’Euribor

L’Euribor, che è il tasso di interesse medio delle transazioni in euro tra le più importanti banche europee, è sceso. La conseguenza è stata che il costo dei mutui è tornato ai valori dello scorso anno.

L’Eurirs, che il parametro mediante il quale si definiscono i tassi fissi, poi, è arrivato ai minimi storici per cui vengono favoriti coloro che vogliono acquistare un immobile a tasso fisso. Ricordiamo che tale scelta è fatta da quasi il 90% degli italiani. In merito ai tassi bassi, il noto quotidiano Ilcorriere.it ha analizzato i tassi nominali ed effettivi delle principali Banche, ecco i risultati:

  • Banca Credem: tasso nominale 1,30%, rata mensile 568,08 euro e tasso effettivo 1,59%,
  • Banca Widiba: tasso nominale 1,55%, rata mensile 581,93 euro e tasso effettivo 1,63%,
  • WeBank.it: tasso nominale 1,60%, rata mensile 584,59 euro e tasso effettivo 1,64%,
  • IWBank: tasso nominale 1,55%, rata mensile 581,93 euro e tasso effettivo 1,67%,
  • Hello Bank!: tasso nominale 1,60%, rata mensile 584,59 euro e tasso effettivo 1,74%,
  • Credit Agricole Cariparma: tasso nominale 1,62%, rata mensile 585,7 euro e tasso effettivo 1,75%,
  • Banca Sella: tasso nominale 1,60%, rata mensile 584,59 euro e tasso effettivo 1,75%,
  • Banco Desio: tasso nominale 1,55%, rata mensile 581,93 euro e tasso effettivo 1,75%,
  • Che Banca: tasso nominale 1,55%, rata mensile 581,93 euro e tasso effettivo 1,76% ed infine
  • Ubi Banca: tasso nominale 1,55%, rata mensile 581,93 euro e tasso effettivo 1,76%.

Le info della BCE sui tassi

La BCE in merito ai tassi di interesse bassi ha comunicato il mese scorso che essi si manterranno fermi almeno fino al termine del 2019. In ogni caso essi resteranno tali per assicurare che l’inflazione (ovvero l’aumento prolungato e generalizzato dei prezzi che porta irrimediabilmente alla diminuzione del valore del denaro) si mantenga su livelli bassi ma prossimi al 2% nel medio termine.

Dai dati dell’Osservatorio MutuiOnline.it al 22 marzo, inoltre, emerge che l’Eurirs è sceso addirittura sotto l’1% segnando lo 0,98%. Tale clima di serenità, che forse ci accompagnerà ancora per tre anni, incoraggia anche la scelta del tasso variabile con un lieve aumento nelle richieste. Si va infatti dal 13,8% dello scorso anno al 16,9% attuale.

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