Per colpa dei tassi di interesse più alti voluti dalla Bce, le rate dei mutui variabili sono schizzate alle stelle. Il motivo è l’inflazione che non accenna ad arretrare. A chi si chiede quando i tassi inizieranno a scendere, la risposta degli esperti è: non prima della fine del 2024. Che fare quindi? Sicuramente non scegliere i mutui a tasso variabile per periodi lunghi. Come si sa, infatti, essi sono molto influenzati dall’andamento del mercato e le previsioni per il futuro non sono idilliache.

Con i mutui a tasso fisso, invece, anche se sono anch’essi più cari rispetto al passato, si ha più sicurezza.

Altroconsumo ha spiegato che se le banche oggi sono veloci ad applicare gli aumenti. In passato, però, potrebbero non essere state così attente ad abbassare i tassi quando questi ultimi erano negativi. Proprio per questo ha avviato un’azione verso i principali istituti di credito italiani per recuperare gli interessi pagati in più in questi anni dai cittadini.

Gli interessi negativi

Che bei tempi erano quelli dal 2015 al 2022 per chi aveva sottoscritto dei mutui. I tassi dei variabili, infatti, non erano alle stelle. Anzi, erano negativi per cui in molti potrebbero aver pagato cifre più alte di quelle spettanti realmente. L’associazione a difesa dei consumatori ha spiegato che i mutuatari non hanno potuto godere realmente dei tassi negativi per colpa del floor ovvero del valore sotto al quale il tasso non poteva scendere. Il risultato è che si pagato più di quanto dovuto.

Come tutti sapranno la rata mensile del mutuo variabile è definita periodicamente sulla base dell’Euribor più uno spread. Esattamente una percentuale decisa dalla banca che resta la stessa per l’intera durata del mutuo. Nel periodo su indicato, con tassi negativi, ci sarebbe dovuta essere una riduzione delle rate nel corso del tempo ma per molti ciò non è accaduto.

Per Altroconsumo quanto avvenuto nel passato non è giusto. Molte persone, infatti, non hanno potuto trarre benefici dai tassi sotto lo zero mentre ora devono pagare rate salatissime. Da luglio 2022, ha spiegato l’associazione, la rata di un mutuo con residuo di 100 mila euro e durata di 20 anni con spread dell’1% è passata da 460 euro di quel mese ai 647 euro odierni. Per il medesimo mutuo, poi, tra marzo 2015 e agosto 2022, si sono pagati 2000 euro in più di interessi per colpa del floor. Proprio per questo Altroconsumo è in azione per far riavere il denaro agli italiani.

Mutui, tassi alle stelle: cos’è la clausola Floor, c’è la possibilità di recuperare interessi più alti pagati?

Purtroppo i mutui a tasso variabile sono oramai alle stelle. Chi però li ha sottoscritti negli anni passati con la clausola floor potrebbe avere un rimborso dei maggiori interessi pagati tra il 2015 e il 2022 partecipando all’azione dell’associazione che sta facendo il possibile per bloccare la prescrizione.

L’associazione ha spiegato che sta portando avanti la sua azione in difesa dei consumatori in Cassazione per capire se la clausola su indicata abbia portato a uno squilibrio dei diritti. Ha poi spiegato che se ci sarà la possibilità di andare avanti, si chiederà il rimborso all’Arbitro Bancario Finanziario e dinanzi ai giudici. Infine Altroconsumo ha spiegato che il risarcimento dovrebbe essere almeno di 1000 euro e che le banche coinvolte sono davvero tante e tra le più importanti che operano nel nostro paese.

Riassumendo…

1. I tassi di interessi dei mutui variabili sono arrivati alle stelle
2. Quando i tassi erano negativi, però, per colpa della clausola floor non si è beneficiato della diminuzione delle rate
3. Altroconsumo ha intentato un’azione legale per permettere a chi ha pagato di più di ottenere il rimborso.

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