Aumenti record in una settimana di materie prime dal grano al petrolio e dal gas all’alluminio. Il gas ad esempio è arrivato fino a 208 euro per Megawattore al Ttf e la situazione non è delle migliori nemmeno per le materie prime i cui prezzi sono schizzati alle stelle.

Aumenti record di materie prime

Gli indici maggiori delle materie prime sono a massimi da quattordici anni ed hanno guadagnato più del 10% in una settimana. Qualche investitore brinda per le straordinarie plusvalenze ovvero per gli incrementi del valore di un bene rispetto al suo costo.

Il mondo intero, invece, trema nuovamente per lo spettro della stagflazione. Per chi non lo sapesse con quest’ultimo termine si indica una situazione in cui allo stesso tempo nel medesimo mercato ci sono in contemporanea inflazione (aumento generale di prezzi) e manca la crescita dell’economia (stagnazione economica). L’inflazione è infatti già è alta ed è possibile che cresca ancora mentre l’economia cerca di fermare i costi sempre più elevati dell’energia. L’allarme, comunque, è molto forte in Europa ed inoltre l’euro è ai minimi da circa due anni sul dollaro.
Per quanto riguarda il gas, si attendono nuovi aumenti ad aprile quando l’Arera comunicherà le nuove tariffe. Questa settimana infatti è raddoppiato di prezzo e potrebbe rincarare ancora di più se si fermeranno i flussi dai gasdotti russi. Anche il grano segna un nuovo record: rincaro di più del 40% dallo scorso lunedì. A Parigi c’è stato un nuovo record storico: una tonnellata è arrivata a costare 426 euro. Il mais, ha subito un rincaro invece del 20% e anche gli aumenti del petrolio non si fermano. Giovedì un barile di Brent ha sfiorato i 120 dollari e ciò anche perché risente molto del caro energia. Il picco più recente è di 3.867 $/tonnellata a Londra con un aumento del 15%. Anche il nickel ha subito un rincaro del 15% e ciò non accadeva dal 2008.
Si è portato così a più di 30 mila dollari a tonnellata.
La benzina, invece, vola ai suoi massimi: in modalità self è arrivata a 1,912 euro al litro mentre servito il costo supera i 2 euro. Il rincaro record non è solo per l’aumento del prezzo del barile di petrolio ma anche per il cambio tra i dollari che è la valuta con la quale il greggio viene negoziato e l’euro. Federmetano, Assopetroli-Assoenergia e Assogasmetano, intanto, sono soddisfatti dei primi provvedimenti presi a favore del settore autotrasporti contenuti nel decreto Energia. Tra questi c’è un credito di imposta per l’acquisto di gas liquefatto a tale categoria.
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