A partire dal 1° gennaio 2022 è in vigore la norma che limita l’utilizzazione del contante a 1.000 euro e le domande che i cittadini si pongono sono innumerevoli. A una di queste ha risposto l’ABI, l’Associazione delle Banche Italiane (ABI), che, all’interno di una nota inviata alle banche associate, ha chiarito che non c’è alcun limite per i trasferimenti di denaro contante sui conti correnti bancari o di Poste Italiane.

La nota dell’ABI sul limite contanti e i trasferimenti su conti corrente bancari e di Poste Italiane

La circolare dell’ABI, come comunica l’AGI,  serve a chiarire quale deve essere il comportamento delle banche di fronte ad alcune tipologie di operazioni che i clienti potrebbero o non potrebbero effettuare.

Pur essendo una nota a uso interno del sistema bancario, chiarisce un aspetto importante per gli stessi cittadini. Il decreto legge n. 124 del 2019 ha introdotto un limite sempre maggiore nell’utilizzazione dei contanti e dei titoli al portatore. Nell’ordine prima di 3.000 euro, poi di 2.000 euro (dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021). Infine di 1.000 euro a partire dal 1° gennaio 2022.

Il limite contanti

L’aspetto che la circolare intende sottolineare è il “divieto con decorrenza 1 gennaio 2022, di trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera. Effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valore oggetto di trasferimento, è complessivamente pari o superiore a 1.000 euro”.

Questo limite ai contanti, secondo la lettera firmata da Gianfranco Torriero, vicedirettore generale dell’ABI, non si applica a quelle operazioni di prelievo o versamento in contanti. Quelle che vengono disposte dai clienti su libretti di risparmio e su conti di pagamento. Dunque per tutte quelle operazioni che vengono eseguite mediante le banche, le Poste Italiane, gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica.

Per quanto concerne i pagamenti in contanti, invece, la soglia di 1.000 euro (dunque, non superare i 999,99 euro) deve essere rispettata.

Ciò non solo da chi effettua il pagamento, ma anche da chi lo riceve. Le sanzioni, nel caso di superamento della soglia, possono andare da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 50.000 euro. L’omessa segnalazione è anch’essa oggetto di sanzione, in questo caso si va da un minimo di 3.000 euro a un massimo di 15.000 euro.

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