Investire nel vino pregiato è considerata un’opzione interessante per alcuni investitori ma non è oro tutto quello che luccica. Bisogna, infatti, tenere presente alcuni punti importanti e quello fondamentale è avere una buona conoscenza nel settore. Essere preparati, però, non è importante solo in questo campo ma in tutti.

Tornando al vino, è fondamentale comprendere le dinamiche di mercato, le tendenze e le varietà più apprezzate. Alcuni vini rari o di annate eccezionali, potrebbero raggiungere anche dei prezzi molto alti sul mercato delle aste e mediante le vendite private.

L’investimento, quindi, potrebbe offrire in questo caso un ritorno finanziario interessante nel lungo periodo. Ci sono però 3 cose da non fare assolutamente se si vuole compiere tale operazione spiega Wine Profit, la realtà ibrida innovativa che si trova a metà strada tra le società di investimento e i commercianti di vino.

Perché stuzzica tale mercato?

Uno dei motivi per i quali in molti vorrebbero investire nel vino è sicuramente l’aumento del valore. Per quello di qualità, prodotto in regioni vinicole rinomate, infatti, il valore potrebbe crescere nel tempo così come per i vini rari o per le annate eccezionali.

Tale investimento, poi, è gettonato perché aiuta a diversificare il portafoglio e perché è spesso associato a uno stato elevato. Possedere una collezione di vini, infatti, è ritenuto per molti un simbolo di fascino e di successo. Per chi è appassionato del settore, poi, tale investimento può rivelarsi una combinazione di passione personale e di opportunità. Infine, si investe in questo settore perché lo si considera resistente all’inflazione. Il valore del vino, infatti, può aumentare in modo proporzionale all’aumento del costo della vita per cui può fornire una forma di protezione da questa tassa occulta e preservare il potere di acquisto nel lungo periodo.

Volete investire nel vino? Ecco 3 cose che non dovrete assolutamente fare

Wine Profit spiega che investire nel vino pregiato rispetto al mercato azionario tradizionale, presuppone delle oculatezze diverse.

L’investimento in tale settore, infatti, può rivelarsi molto redditizio e affascinante ma bisogna tenere a mente delle regole prima di cimentarsi in esso.

La società che crea collezioni di vini pregiati comunica che se ci si approccia per la prima volta a tale mercato, si deve considerare che non tutti i vini sono da investimento. È soltanto l’1% della produzione vinicola che ha le caratteristiche giuste. Ci si dovrebbe quindi affidare a un sommelier esperto per essere guidati nella scelta delle bottiglie corrette sulle quali investire denaro. Non bisogna quindi affidarsi al proprio gusto e poi è importante acquistare le bottiglie direttamente dal distributore certificato o dal produttore finale. In questo modo si preserva l’integrità e l’originalità.

Quando si acquista una collezione di vini che si intende poi monetizzare, Wine Profit suggerisce inoltre di conservare con attenzione le bottiglie nella propria cantina o in un magazzino fiscale. Quest’ultimo, però, dovrà mantenere intatte le caratteristiche organolettiche di ogni etichetta. Infine, l’ultima regola da seguire è quella di non pianificare mai un investimento a lungo termine. Solo quando il nostro nettare degli dei avrà raggiunto l’apice di valore, si potrà valutare la vendita delle bottiglie. Ciò accade però, non prima di 5-7 anni per cui vendendole prima di tale data, si potrebbe perdere denaro prezioso.

Riassumendo….

1. Investire nel vino pregiato potrebbe essere una buona scelta per la diversificazione del portafoglio
2. Bisognerà però prestare attenzione a tre azioni da non compiere assolutamente
3. Il vino pregiato ha la tendenza a crescere di valore nel tempo per cui si tratta di un investimento lungimirante e redditizio se fatto con le giuste accortezze. Spiega questo anche Emanuel Paglicci, chief executive officer di Wine Profit.

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