La scorsa settimana l’Associazioni dei consumatori “Codici” ha diffidato la Ing in quanto molti clienti della Banca hanno avuto problemi di accesso ai servizi online del conto corrente a causa di un aggiornamento della app. Una cliente della Ing, però, ci ha scritto dicendoci che allo sportello l’operatore le ha risolto immediatamente il problema. Le sedi però sono poche. Ecco cosa sta succedendo.

Class action per il risarcimento dei clienti Ing

A causa di un aggiornamento della app Ing molti clienti hanno avuto problemi di accesso al conto corrente Arancio.

Un disagio davvero enorme per il quale si sono ritrovati il conto bloccato. Anche la procedura per ottenere il nuovo pin ha causato dei problemi ai clienti: questo perché l’iter prevede l’invio del codice mediante raccomandata e la tempistica è lunga. Proprio per questo l’Associazione a difesa dei consumatori “Codici” ha deciso di avviare una class action per chiedere il risarcimento per i clienti che in queste settimane hanno avuto problemi. Per tutte le informazioni in merito si dovrà contattare lo sportello nazionale mediante e-mail o telefono.

La vicenda di una cliente Ing

Ci ha scritto una cliente Ing comunicando di aver avuto anch’essa problemi di accesso al conto online. Lei nel dettaglio aveva inserito credenziali errate per cui il conto era stato bloccato. La signora si è recata presso la filiale della Banca per prelevare e ha chiesto delucidazioni in merito al blocco del conto. L’impiegato le ha comunicato che il prelievo poteva essere effettuato dalla carta e non dal conto e poi le ha sbloccato il conto generando una nuova password provvisoria. Alla signora quest’ultima sarebbe dovuta arrivare per posta ma erano già trascorsi sette giorni dalla segnalazione e nulla era giunto al suo domicilio.

Dopo aver inserito la nuova password, la cliente ci ha spiegato che l’operatore le ha comunicato che avrebbe poi dovuto effettuare l’attivazione del token.

Dato che la signora non ricordava più la password di accesso a quest’ultimo servizio, l’operatore l’ha resettata spiegando alla donna che, una volta a casa, avrebbe dovuto copiare in un luogo sicuro le tre domande e le risposte date nonché lo smart code, codice a sei cifre, che serve per autorizzare e confermare le varie operazioni. La signora è stata fortunata ma ci ha anche comunicato che in Banca ha conosciuto altre due persone che avevano il medesimo problema e che arrivavano da località lontane.

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