Il campionato di calcio italiano ovvero la serie A è iniziato alla fine di agosto. Da allora proseguono le polemiche contro Dazn che non si vede bene o non si vede del tutto. Proprio per questo, associazioni a difesa dei consumatori come Adiconsum, hanno chiesto sia all’Agcm che all’Agcom di adoperarsi affinché Dazn stipuli un accordo con un operatore. Questo affinché la serie A venga trasmessa su una piattaforma televisiva. Adiconsum ha chiesto alla Lega Calcio di garantire la trasmissione televisiva delle partite in aggiunta a quelle in streaming.

Al momento essa è garantita grazie ad un accordo Sky ma solo per le attività commerciali e non per i singoli consumatori per cui c’è discriminazione. Cosa fare allora quando Dazn non si vede?

Ecco tutto quello che si può fare se Dazn non si vede

L’Adiconsum dà delle dritte su come fare se Dazn non si vede. Ebbene, in primis chiedere il rimborso in quanto esso è previsto dalla carta servizi di Dazn. Va inviata una raccomandata all’indirizzo ” DAZN Limited, Piazza San Babila n. 3, 20122 Milano (MI)” evidenziando quali disservizi si hanno. Viene anche indicato un link per fare richiesta ma l’associazione e difesa dei consumatori lo sconsiglia. Se dopo 15 giorni non c’è riposta o questa risulta insoddisfacente è possibile adire solo per vie legali. Non è prevista infatti la conciliazione paritetica. Così come Netflix ed Amazon Prime, infatti, tale piattaforma è soggetta solo alle norme del Codice Civile.

C’è poi la possibilità di disdire il contratto in ogni momento senza alcuna penale. Se si sceglierà questa strada, però, non sarà più possibile vedere le partite in quanto è Dazn che ne detiene l’esclusiva. Se Dazn non si vede, il problema potrebbe essere anche di mancata ricezione del segnale dovuta al proprio operatore telefonico. Per questo si potrà fare la prova di misurazione di internet e nel caso risulti insoddisfacente si potrà contattare il proprio gestore.


La sede legale di Dazn si trova nel Regno Unito. Per questo, qualora si volesse aprire un contenzioso, si potrà contattare il Centro Europeo Consumatori Italia che gestisce proprio le controversie transfrontaliere. Parliamo di quelle che riguardano aziende con sede nel regno Unito, in Norvegia, in Islanda o uno dei paesi Ue. Tale associazione, però, potrà operare solo fino al 31 dicembre a causa della Brexit.
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