Inizia a fare buio dopo le 17.30, fa giorno prima e piante e alberi iniziano a fiorire. Ci siamo, la primavera sta per arrivare e con essa ci sarà anche il consueto cambio di ora di marzo. Si passerà, infatti, dall’attuale ora solare a quella legale e non si sa se questa sarà l’ultima volta. Ultimamente, infatti, ad ogni cambio ora la domanda che si pone è sempre la stessa: sarà l’ultima?

Ricorderanno tutti che da luglio ad agosto 2018 si svolse una consultazione online nella quale si chiedeva ai cittadini europei se fossero favorevoli all’abolizione dell’ora semestrale.

Ebbene, l’85% rispose di si ma da quella data una decisione definitiva non c’è mai stata. La proposta della Ue era quella di lasciare ad ogni Stato la possibilità di scegliere se continuare a fruire dell’ora solare o se scegliere definitivamente quella legale. Al momento, dato che in corso c’è una disputa tra i paesi del Nord e quelli del Sud Europa, non si è ancora trovata una linea comune. Ma se si optasse per l’ora legale tutto l’anno ci sarebbe un notevole risparmio energetico?

La stima della Conflavoro

Se il cambio dell’ora venisse abolito e l’Italia scegliesse di adottare l’ora legale per sempre, secondo le stime della Conflavoro si potrebbero risparmiare 2,7 miliardi di euro nel corso del 2023.

In realtà si è sempre saputo che con il cambio dell’ora da solare a legale c’è un notevole risparmio energetico. Anche l’associazione a difesa dei consumatori, Altroconsumo, ha stimato che tra il 2004 e il 2021 il nostro paese, grazie a questa tipologia di ora, ha risparmiato circa 10,5 miliardi di KWh. In termini economici questa cifra, significa 1,8 miliardi di euro risparmiati.

Il lato positivo dell’ora legale, però, non riguarda solo il portafoglio ma anche l’ambiente. Con un minor consumo di kilowattora, infatti, c’è anche un impatto ambientale più basso, in termini di anidride carbonica.

Data del cambio di ora

Nella notte tra sabato e domenica 26 marzo ci sarà il cambio di ora da solare a legale e le lancette dei nostri orologi dovranno spostarsi 1 ora avanti con le 2 che diventeranno le 3.

Si potrà quindi sfruttare un’ora di luce in più per cui si risparmierà sui consumi elettrici.

Il fattore negativo è che sia il fisico che l’organismo ne risentiranno perché impiegheranno alcuni giorni ad adattarsi al nuovo orario, colpa dell’orologio biologico. Quest’ultimo è legato ai ritmi circadiani che si trovano in difficoltà quando ci sono dei cambiamenti nel ritmo del sonno.

Si dormirà, quindi, 1 ora in meno e questo cambio di ora resterà fino al 29 ottobre, giorno in cui tornerà l’ora solare e le lancette verranno spostate 1 ora indietro per cui si recupererà l’ora di sonno persa.

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