Il razionamento è alle porte e risparmiare acqua è il mantra del momento. A causa della drammatica situazione connessa alla siccità che ha colpito e continua a colpire il Nord Italia, la Regione Veneto ha deciso di emanare un’ordinanza per sensibilizzare la popolazione in vista di un’utilizzazione più razionale delle risorse idriche. La stagione calda è alle porte e il rischio non riguarda soltanto i privati cittadini, ma l’intero comparto agricolo.

Il documento fortemente voluto dal governatore Luca Zaia contiene anche indicazioni operative, cosa le amministrazioni devono fare per ridurre gli sprechi, e le pratiche virtuose che cittadini e agricoltori devono adottare per limitare i possibili danni.

Il 15 marzo è una giornata particolare: si tratta dell’inizio della stagione irrigua e non è un caso che l’ordinanza sia arrivata proprio in vista di questo ‘appuntamento’. Ma quali sono le prescrizioni per cittadini e agricoltori?

La situazione della crisi idrica nel Nord Italia e come risparmiare acqua

L’Osservatorio permanente dell’autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali ha effettuato l’aggiornamento dello stato della crisi idrica, mediante un monitoraggio delle precipitazioni e del manto nevoso caduto dal mese di ottobre fino a oggi. Le temperature sono state di 2,6 gradi superiori alle medie stagionali, e l’Osservatorio ha elevato il livello di severità per quanto riguarda le acque sotterranee. La situazione è dunque oggettivamente drammatica, e la causa sono i cambiamenti climatici. A partire dalle analisi dell’Osservatorio, la Regione Veneto ha deciso di emanare un’ordinanza che prevede “misure di contenimento dei prelievi dalle acque sotterranee per gli usi non prioritari e promuovere campagne di informazione per l’uso accorto dell’acqua in particolare ai soggetti titolari di concessione per auto approvvigionamento per usi non prioritari”. Le risorse idriche si stanno esaurendo, sta per iniziare la stagione irrigua, e si tratta dunque di una sensibilizzazione in vista di una razionalizzazione degli usi.

Cosa prevede l’ordinanza sul razionamento dell’acqua in Veneto

L’ordinanza prevede innanzitutto misure che dovranno essere messe in campo dai sindaci veneti. Sarà compito dei primi cittadini promuovere campagne informative sull’utilizzazione accorta delle risorse idriche, e nel documento si trova anche un elenco di buone pratiche suggerite.

Dall’utilizzazione degli elettrodomestici a pieno carico alla preferenza della doccia rispetto al bagno, dalla chiusura del rubinetto mentre ci si lava i denti, all’utilizzazione dell’acqua con la quale si sono lavati gli alimenti freschi per innaffiare le piante. Si dovranno inoltre vivificare i canali per evitare problemi di natura igienico-sanitaria e saranno chiuse le fontane a getto continuo. Ci si prepara anche al razionamento: dovranno essere previsti piani di emergenza per l’approvvigionamento di acqua potabile mediante l’utilizzazione di autobotti, la riduzione delle perdite nelle reti idriche e l’interconnessione tra le differenti reti.

Agli agricoltori è chiesto di risparmiare quanto più possibile le risorse idriche per l’irrigazione, dal momento che si attendono una primavera e un’estate siccitose. Ulteriori misure riguardano infine gli invasi alpini, i controlli sui pozzi privati e il nodo della risalita del cuneo salino del Po da frenare con specifiche barriere.

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