Gli operatori di telefonia mobile e fissa si stanno adeguando lentamente alle regole dell’Agcom sui tagli dei costi di disdetta. Ciò sarebbe dovuto avvenire già da gennaio 2019 ma gli operatori si erano rivolti al Consiglio di Stato contro tali regole perdendo nuovamente. Ecco cosa cambierà da adesso e le info in merito.

Costi di recesso meno cari

Non ci saranno più costi super elevati per chi abbandonerà l’operatore telefonico prima della scadenza ufficiale del contratto di rete fissa o mobile di 24 mesi.

I gestori telefonici, infatti, si stanno adeguando alle regole del’Agcom dettate già da gennaio per cui i tagli saranno validi anche per coloro che hanno fatto disdetta dal mese di gennaio 2019 in poi. Costoro, quindi, dovranno far valere i propri diritti presso l’operatore che sicuramente non informerà di ciò i clienti e gli ex clienti almeno per ora.

Le novità

Tra le principali novità delle nuove regole di disdetta vi è la riduzione del costo base su rete fissa ovvero quello che viene applicato un ogni caso. Qualora vi sia recesso anticipato da una promozione prima della scadenza del contratto di ventiquattro mesi, inoltre, gli operatori rinunceranno a chiedere che vengano restituiti gli sconti ottenuti. Inoltre rinunceranno ad addebitare tutte le rate residue (di smartphone o modem)  in un unico colpo.

Cosa non accadrà più, le nuove regole dettate dall’Agcom

Prima quando si aveva, ad esempio, un’offerta fissa a banda larga il cui prezzo intero era di 30 euro ma scontato costava 20 euro, gli operatori telefonici chiedevano (qualora la disdetta veniva fatta prima dei 24 mesi) la cifra di 120 euro. Tale cifra era pari ai dieci euro di sconto che il cliente otteneva. Il problema è che fino ad ora, gli operatori hanno continuato ad applicare tale pratica senza che nessuno li fermasse.

Ora l’utente dovrà restituire soltanto una media tra il costo ufficiale della promozione e quello scontato per cui 5 euro al mese (nel caso di prima) invece di 10 euro.

La cifra poi si azzererà per chi effettuerà la disdetta l’ultimo mese. Gli operatori, invece, chiedevano sempre 120 euro anche a chi effettuava disdetta soltanto con un giorno di anticipo.

Addio super costo finale

Prima, in caso di disdetta anticipata, era necessario pagare in un unico colpo il modem o lo smartphone incluso nel contratto. Potevano continuare a pagare a rate residue soltanto coloro che disdicevano rifiutando la modifica unilaterale del contratto da parte dell’operatore. Adesso, e quindi da gennaio 2019, tutti potranno continuare a pagare a rate. Coloro che hanno fatto richiesta a gennaio potranno chiedere all’operatore che vengano applicati i nuovi principi e, al limite, avviare anche la procedura di conciliazione che sarà gratuita.

Leggete anche: Telefonia mobile: 8 operatori su 11 non sono trasparenti, l’indagine di Altroconsumo.