In che costa investire il proprio denaro: nel nuovo Btp Italia, titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione o nel buono fruttifero postale 5×5? Entrambi sono pensati per il risparmiatore individuale. Più nel dettaglio il primo è un’obbligazione emessa con regolarità dal Ministero dell’Economia e delle Finanze mediante il Dipartimento del Tesoro. L’obiettivo è quello di finanziare lo Stato e per i cittadini rappresentano una buona forma di investimento. Il buono fruttifero postale è invece uno strumento di risparmio/investimento molto caro agli italiani perché garantito dallo Stato.

È emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti e collocato sul mercato da Poste Italiane.

Nuovo Btp Italia indicizzato all’inflazione

Dal 20 al 23 giugno arriva il nuovo Btp Italia indicizzato al tasso di inflazione. Rispetto ai precedenti titoli di Stato, questo consta di una novità. Per la prima volta, infatti, il risparmiatore retail che lo acquista nei giorni di emissioni potrà contare di un doppio premio fedeltà. Il primo verrà riconosciuto durante la vita del titolo mentre l’altro alla scadenza. Quest’ultimo premio, però, sarà solo per chi lo avrà detenuto continuativamente fino alle corrispondenti date. La durata del nuovo Btp Italia indicizzato all’inflazione è compresa tra i 6 e i 10 anni e la sua collocazione sul mercato avverrà in due fasi. La prima ci sarà dal 20 al 22 giugno salvo la chiusura anticipata mentre la seconda il 23 giugno. La prima sarà riservata ai risparmiatori individuali e affini (mercato retail) mentre la seconda agli investitori istituzionali. Per quanto concerne la durata del nuovo Btp Italia, essa sarà resa nota nei prossimi giorni mentre i tassi minimi garantiti saranno comunicati in data 17 giugno. La sottoscrizione di tali titoli potrà avvenire come di consueto in banca, presso gli uffici postali oppure online se si è abilitati alle funzioni di trading.

Buono postale 5×5

Oltre al nuovo Btp Italia indicizzato al tasso di inflazione nazionale, si può scegliere anche il buono fruttifero postale 5×5.

È un investimento ideale per chi vuole investire fino a 25 anni contando su rendimenti fissi crescenti. Si può chiedere il rimborso quando si vuole ma solo dopo 5, 10, 15 e 20 anni c’è il riconoscimento degli interessi maturati. Questo buono è a zero costi e a zero pensieri. Non ha infatti costi di sottoscrizione o di rimborsi eccetto gli oneri di natura fiscale e poi gode di una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi. Le condizioni in vigore dal 22 febbraio sono le seguenti: dopo 5 anni si ha un rendimento effettivo annuo lordo dello 0,10%. Dopo 10 anni il rendimento è dello 0,20%, dopo 15 anni dello 0,40%, dopo 20 anni dello 0,75% e dopo 25 anni dell’1,50%. Si ricorda che dal giorno successivo alla scadenza il buono fruttifero postale cartaceo diventa infruttifero e dopo 10 anni si prescrive.
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