Esistono conti deposito che promettono il 2% all’anno ma che in realtà fanno guadagnare soltanto lo 0,54%. Ricordiamo infatti che sugli interessi che si maturano c’è la tassazione: il 26% del guadagno, infatti, va allo Stato. Ecco allora quali calcoli fare per capire se il conto deposito che si vuole sottoscrivere conviene o meno.

Il calcolo da fare

I professionisti di SoldiExpert SCF hanno spiegato all’Ansa che quando si apre un conto deposito si guadagna molto meno di quello che ci si aspettava.

Questo perché il tasso che viene pubblicizzato è lordo e non netto. Chi investe, ad esempio, 100 mila euro perché è allettato dalla promozione al 2% crede che dopo 1 anno guadagnerà 2.000 euro. Sbagliato. Il 2% è un tasso annuo ma il deposito vincolato è soltanto per 6 mesi. Inoltre è un tasso due volte lordo con una tassazione del 26% sugli interessi maturati e un’imposta di bollo allo 0,2% su base annua.

Qual è il calcolo da fare allora? Bisognerà dividere per 2 (dato che il conto deposito è vincolato per 6 mesi) i duemila euro che si pensava di poter mettere da parte. Si arriverà quindi a mille euro. Su tali interessi, poi, ci sarà la tassazione del 26% che andrà allo Stato per cui si dovranno togliere dai mille euro ulteriori 260 euro di ritenute fiscali. E l’imposta di bollo? Come detto la si paga annualmente ed è pari allo 0,2% sul denaro depositato per cui in questo caso sarà uguale a 200 euro.

La morale della favola è che investendo 100 mila euro si guadagneranno con il tasso al 2% soltanto 540 euro e quindi addirittura il 70% in meno di quello che si pensava di guadagnare. Se probabilmente il risparmiatore lo avesse capito dall’inizio forse non avrebbe trovato tale cifra così allettante.

I professionisti di SoldiExpert SCF spiegano che nelle pubblicità dei conti deposito (nelle avvertenze in fondo) viene riportato che il tasso è lordo ma non viene spiegato che si devono pagare le tasse al 26% sugli interessi maturati.

Dopo 6 mesi, poi, il conto non darà più interessi e così la Banca proporrà un catalogo di prodotti con all’interno delle commissioni di gestione generose e tutto quanto possibile per recuperare i costi sostenuti dalla Banca in quest’epoca dei tassi pari a zero.

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