Dopo ben 10 anni è arrivata la risposta definitiva: il Ministero dei trasporti ha ufficializzato l’omologazione delle calze da neve, una valida alternativa alle catene da montare agli pneumatici sulle strade dove sono obbligatori.

La domanda che ora molti si pongono è: quali sono le migliori e come sceglierle? Non tutti i modelli in commercio attualmente, infatti, sembrano andare bene. Occorre quindi conoscerne i requisiti e sapere quali sono quelle a norma.

Calze da neve, una valida alternativa

Anche l’Italia, finalmente, ha dato l’ok per le calze da neve.

Dopo 10 anni sono state riconosciute ufficialmente come dispositivo supplementare di aderenza. Ciò significa che ora gli automobilisti potranno utilizzarle, ma bisogna saper scegliere il modello adatto, visto che in commercio ne esistono di diversi tipi e non tutti sembrano essere a norma. Una circolare del Viminale ne riconosce quale standard di riferimento la norma UNI EN 16662-1:2020. Ciò significa che, per ottenere l’omologazione, i modelli dovranno attenersi a tale norma. Le forze dell’ordine sono state quindi già informate in merito ed effettuano controlli sui dispositivi montati sulle nostre ruote.

Come dicevamo, dal 15 novembre, sulle strade che richiedono l’utilizzo di tali dispositivi, possono essere montate le cosiddette calze da neve. Quelle che hanno ottenuto il lasciapassare non rischiano alcuna multa, mentre per tutte le altre c’è poco da fare, l’ammenda è ineluttabile. Sono in realtà 10 anni che questi modelli fanno capolino nel mercato nostrano. Il successo tra gli automobilisti è stato immediato, e ciò è dovuto alla facilità dell’istallazione, decisamente più semplice rispetto alle più tradizionali catene. All’epoca però il Ministero dei trasporti smorzò subito gli entusiasmi censurando tali dispositivi, poiché non ritenuti idonei, nonostante altri paesi europei ne avessero acconsentito l’utilizzo. Ora però le cose sono cambiate.

Come scegliere il modello giusto?

Prima di scoprire quali siano i requisiti da soddisfare è bene fare una precisazione: le calze da neve non sostituiscono completamente gli pneumatici invernali, né le catene.

Sono cioè indicate soltanto per brevi tratti (pochi chilometri) e consentono di guidare solo alla velocità massima di 50km/h. Per tutti gli altri percorsi, laddove la strada lo richieda, è necessario quindi continuare ad affidarsi ai metodi tradizionali. Detto questo, passiamo ora a vedere quali sono i requisiti da soddisfare. Come detto, innanzitutto il modello deve essere conforme alla norma UNI EN 16662-1:2020, quindi presentare il codice di omologazione. Ma non è tutto, ecco un elenco dei requisiti base:

Durante la guida

  • non si deve sfilare
  • permettere aderenza sull’asse longitudinale
  • permettere aderenza sull’asse laterale

A veicolo fermo l’ingombro sulla ruota non deve essere maggiore di:

  • 20 mm sul lato interno;
  • 20 mm sul battistrada del pneumatico;
  • 25 mm sul lato esterno (limitato alla zona del pneumatico)

Tutti i modelli di calze da neve riconosciuti come omologati nel nostro paese devono inoltre portare le seguenti diciture sulla confezione:

  • entità legale che ha introdotto il prodotto nel mercato UE;
  • numero di questa norma;
  • tipologia di prodotto indicata nel certificato di conformità a questa norma;
  • numero del certificato;
  • ente accreditato che ha rilasciato il certificato.

Questi dunque i requisiti da soddisfare per fare un acquisto consapevole per evitare di incorrere in qualche sanzione. Per quanto riguarda i prezzi, il costo varia intorno alle 50 euro, naturalmente a seconda dei modelli scelti. Il prezzo quindi non è dissimile da quello delle catene, mentre gli pneumatici invernali possono arrivare anche a diverse centinaia di euro, pur mantenendo una differenziazione di costi decisamente alta con alcuni modelli che costano anche molto meno.