Chi possiede un vecchio buono fruttifero postale vorrebbe poter sapere qual è il suo valore odierno. Con il calcolatore messo a disposizione da Cassa Depositi e Prestiti lo si potrà scoprire impostando la tipologia, la data di sottoscrizione e l’importo sottoscritto.

Sono oramai anni che gli italiani scelgono tale strumento di risparmio/investimento. Poste Italiane, infatti, da più di 150 anni si è confermata “la cassaforte sicura” per i risparmiatori. Il motivo è da additarsi alla sua ampia gamma di prodotti e alla garanzia dello Stato Italiano.

Più nel dettaglio, l’apprezzamento per i bfp risale al lontano 1925 quando essi vennero affiancati ai già affermati libretti di risparmio che come questi ultimi consentirono allo Stato di acquisire le risorse per finanziarie la realizzazione di opere pubbliche.

I primi buoni, come detto, risalgono al 1925, esattamente al mese di marzo, quando furono emessi in tagli da 100, 500, 1000 e 5000 lire. E fin dal primo momento riscossero un successo immediato che prosegue ancora oggi.

Come effettuare il calcolo

Per capire quanto vale il proprio buono fruttifero postale è necessario collegarsi alla pagina di Cassa Depositi “calcolo rendimenti”. La prima operazione da eseguire è quella di inserire la tipologia di titolo in possesso: ad esempio se il buono è ordinario, è un 4×4, un 3×4, etc. La lista è lunga.

Il passaggio successivo è quello di inserire la data e poi l’importo o in lire o in euro, dipende dal periodo in cui è stato sottoscritto. Infine si deve cliccare sul tasto “calcola”.

Ecco un esempio

Nel caso si abbia un buono fruttifero postale sottoscritto l’8 maggio 1987, si dovrà inserire tale valore nel calcolatore e come tipologia andrà inserita “ordinario”. Ad oggi, infatti, gli unici buoni non prescritti sottoscritti in quella data sono propri gli ordinari. Questi ultimi emessi fino al 27 novembre 2000 avevano infatti una durata di trent’anni. Quelli emessi in data successiva, dalla serie A1 in poi, invece, durano solo 20 anni.

Per i primi, poi, gli interessi maturavano per bimestri conclusi di anzianità fino al 31 dicembre dell’anno solare di scadenza del buono. I titoli emessi a partire dalla serie A1, invece, cessano di essere fruttiferi con esattezza alla scadenza del ventesimo anno.

In ogni caso, per i buoni fruttiferi postali ventennali o trentennali la prescrizione scatta dopo 10 anni dalla scadenza. Bisogna prestare la massima attenzione a questa data perché se il proprio titolo si prescrive non è possibile né richiedere il capitale investito e nemmeno gli interessi nel frattempo maturati.

Tornando al nostro buono fruttifero postale sottoscritto l’8 maggio 1987, dal calcolatore di Cdp, scopriremo che esso è della serie Q, che è scaduto il 31 dicembre 2017 e che cadrà in prescrizione il 31 dicembre 2027. Il calcolatore ci dirà poi che gli interessi lordi maturati saranno di 32487,11 euro mentre il montante liquidato di 33038,95 euro. Al risultato, infine, andrà sottratto il bollo.

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