I buoni fruttiferi postali sono tra i prodotti di investimento più amati dagli italiani, da sempre.

Nel corso degli anni, però, si sono ritrovati spesso al centro dei riflettori per delle anomalie che non sono piaciute ai possessori. È capitato, infatti, che Poste Italiane sia stata multata dall’Agcm per aver omesso o fornito informazioni ingannevoli riguardanti la prescrizione e che la Corte di Strasburgo abbia detto la sua riguardo un rimborso diverso dei titoli appartenenti alla serie Q/P. Ed è proprio in merito a quest’ultima questione che è nata la class action promossa dalla Federconsumatori con la quale si è cercato e si cerca di far riconoscere ai risparmiatori gli importi promessi che sono più alti rispetto a quelli erogati.

Ecco dunque le novità riguardanti tale class action.

La lotta della Federconsumatori

La Federconsumatori sta lottando da tempo affinché i cittadini possano ottenere i giusti rimborsi inerenti alla riscossione dei loro buoni fruttiferi postali serie Q/P. Il problema è che per questi titoli che durano trent’anni, al momento del rimborso, l’intermediario sta riconoscendo un importo più basso di quello promesso.

Ricordiamo che i buoni in questione sono quelli emessi dopo il 1° luglio 1986 su moduli di serie precedenti. La diatriba è nata perché Poste, al momento della sottoscrizione da parte del risparmiatore, ha omesso di modificare i tassi di interesse del periodo dal 21° al 30° anno. La modifica, infatti, è stata eseguita solo per i primi venti anni di vita del titolo. Per questo, secondo numerose sentenze, il risparmiatore avrebbe fatto affidamento sui vecchi tassi che ovviamente erano più alti di quelli modificati.

Lo scorso febbraio 2022, però, è arrivato anche il parere della prima sezione civile della Corte di Cassazione che con quattro sentenze ha dato ragione a Poste. Quest’ultima, nella sua tesi difensiva infatti, aveva definito l’errore su indicato come una “mera imperfezione”.

Ovviamente tale parere ha suscitato molte perplessità e due delle quattro decisioni sono state impugnate davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo grazie al ricorso presentato dalla Federconsumatori.

Buoni fruttiferi postali serie Q/P: le novità sulla class action Federconsumatori per ottenere un rimborso più alto

Entro il 12 luglio, sarebbe dovuta arrivare la pronuncia da parte della giustizia sull’ammissibilità della class action promossa dalla Federconsumatori inerente al giusto rimborso dei buoni fruttiferi postali della serie Q/P. C’è stato, però, un rinvio per cui la discussione della causa è slittata al 22 maggio 2024, quindi a quasi un anno dopo.

Per l’associazione a tutela dei consumatori si tratta di un rinvio pesantissimo per i tanti risparmiatori che hanno e continuano a sperare di poter recuperare cifre in alcuni casi importanti. Tutta la situazione venutasi a creare, ha aggiunto la Federconsumatori, sta minando le certezze di tanti cittadini che erano convinti di aver investito il proprio capitale in modo garantito, trasparente e sicuro.

Una ulteriore attesa così lunga, purtroppo, ha spiegato ancora l’associazione, scoraggia sempre più i sottoscrittori di buoni fruttiferi postali coinvolti nella vicenda. Inoltre sta compromettendo anche la fiducia di questi ultimi nel sistema giudiziario.

Tale rinvio, ha concluso infine, però, non fermerà la class action intrapresa. Si andrà infatti avanti fino a che i tanti risparmiatori non otterranno quanto avrebbero dovuto percepire originariamente.

Riassumendo…

1. Da anni la Federconsumatori lotta affinché i risparmiatori ottengano i giusti rimborsi inerenti ai buoni fruttiferi postali serie Q/P
2. La pronuncia sull’ammissibilità della class action inerente al giusto rimborso dei titoli serie Q/P è stata rinviata a maggio 2024
3. Non è una buona notizia per i tanti risparmiatori che stanno perdendo fiducia nella giustizia secondo il parere dell’associazione a difesa dei consumatori.

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