Cicerone diceva “gli uomini non riescono a capire quale gran rendita costituisca il risparmio”. Molti, però, l’hanno capito e hanno cercato di ottenere una piccola rendita investendo in buoni fruttiferi postali. Peccato, però, che poi abbiano scoperto di non poter più ricevere la cifra investita e gli interessi per colpa della prescrizione. Quest’ultima subentra dieci anni dopo la scadenza dei titoli e quando si verifica si perde tutto: sia la cifra investita che gli interessi.

Di tale questione se n’è tornato a parlare nei giorni scorsi grazie a una nuova sentenza a favore dei risparmiatori.

Perdere capitale investito e interessi, soprattutto in questo periodo, è una grave perdita per chi sperava di poter realizzare un piccolo sogno con quella cifra. E la rabbia cresce se non si avevano indicazioni utili sulla scadenza dei titoli in possesso.

Ed è proprio a favore di tali risparmiatori che arriva una decisione del giudice di Pace di Cassino. Ecco cosa è successo.

La prescrizione

Trascorsi dieci anni dalla scadenza dei buoni fruttiferi postali, questi ultimi vanno in prescrizione. Al verificarsi di questa condizione, infatti, decade il diritto al rimborso del capitale investito e degli interessi maturati.

Ma che succede se sui titoli non era indicata la scadenza? Questo è l’ultimo caso affrontato dalla Confconsumatori e riguarda tre persone di Minturno che nel 2002 avevano sottoscritto 3 bfp cointestati, ognuno di 500 euro. Tali risparmiatori si erano recati, poi, nel 2021 presso l’ufficio postale della loro cittadina per richiederne il rimborso ottenendo però un diniego per avvenuta prescrizione.

Si sono rivolti, quindi, all’associazione che li ha aiutati a inoltrare un reclamo all’intermediario. Quest’ultimo ha però comunicato che i titoli in loro possesso scadevano dopo sette anni per cui erano prescritti. Il problema è che all’atto della sottoscrizione sui bfp non c’erano informazioni relative ai termini di scadenza.

La Confconsumatori di Latina insieme all’avvocato Franco Conte, quindi, ha cercato di dare una mano ai tre tentando in primis un’istanza di mediazione. Poi, però, non avendo ottenuto un buon risultato, ha dovuto citare l’intermediario davanti al giudice di Pace di Cassino.

Cosa è successo poi?

Lo scorso luglio 2022, i 3 risparmiatori dei quali abbiamo parlato hanno ottenuto una sentenza favorevole in merito alla prescrizione presunta prescrizione dei loro buoni fruttiferi postali. Hanno infatti ottenuto che l’intermediario pagasse loro la cifra richiesta.

Nonostante la decisione del giudice, però, il risarcimento non è arrivato per cui l’ufficiale giudiziario ha disposto il pignoramento del denaro presso gli uffici della sede centrale delle poste di Cassino.

Ma perché il giudice di Pace ha dato ragione ai risparmiatori? Il motivo è semplice: sui buoni in loro possesso non c’era alcun elemento dal quale si potesse dedurre la scadenza. L’intermediario, si legge nella sentenza, ha quindi violato i diritti di informazione e trasparenza ed è per questo è stato costretto a rimborsare i clienti.

Il suggerimento, per evitare di dover agire per vie legali, è quello di controllare sempre la scadenza dei proprio bfp cartacei sul sito ufficiale di Poste Italiane e su quello di Cassa Depositi e Prestiti. In alternativa ci si può recare presso gli uffici postali per chiedere informazioni in merito, qualora la scadenza non sia evidenziata, o chiamare il numero 800003322.

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