I buoni fruttiferi postali possono essere considerati degli strumenti finanziari che solo in parte contribuiscono a contrastare l’inflazione. Si tratta, infatti, di investimenti a basso rischio che offrono un rendimento fisso nel tempo.

Per bloccare questa tassa occulta, che erode il potere d’acquisto dei propri risparmi, bisognerebbe infatti scegliere dei prodotti il cui tasso di interesse sia superiore a quello dell’inflazione.

Al momento, il rendimento massimo dei titoli su indicati arriva al 4,50% annuo (ma lordo e non netto).

Per guadagnare qualcosina ed essere certi che con vi sia alcuna perdita di valore,  però, i buoni sono il prodotto ideale perché a basso rischio. Sono infatti emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato Italiano. L’ideale, comunque, sarebbe di diversificare il proprio portafoglio bilanciando tutti i rischi.

Detto ciò, quali sono i migliori 3 buoni fruttiferi postale di giugno 2023?

Interessi al 4,50%

I rendimenti dei buoni fruttiferi postali non sono cambiati rispetto al mese di maggio. Nella top 3 dei migliori, c’è sempre quello dedicato ai minori che può essere sottoscritto da un genitore, un amico o semplicemente da una persona che ama il piccolo.

Sono necessari, però, i seguenti documenti per la sottoscrizione. La persona maggiorenne deve portare con sé la tessera sanitaria o il codice fiscale. Inoltre serve la carta di identità italiana/Ue, il passaporto italiano/Ue o quello extracomunitario. Nel caso quest’ultimo non fosse redatto in lingua inglese servirà una traduzione giurata.

Sarà inoltre necessario presentare i documenti del minore anche in fotocopia. Esattamente il codice fiscale/tessera sanitaria e uno a scelta tra quelli che ora indicheremo. La carta di identità/passaporto dei minori da 0 a 3 anni o quella rilasciata ai minori di età compresa tra i 5 e 18 anni o infine il certificato di nascita.

Di questo buono fruttifero postale il cui rendimento massimo annuo lordo arriva al 4,50%, si potrà chiedere sempre il rimborso anticipato.

Sarà però necessaria l’autorizzazione del Giudice Tutelare. Se essa arriverà, si avrà quindi diritto alla restituzione del capitale investito al netto degli eventuali oneri fiscali e dopo diciotto mesi anche agli interessi nel frattempo maturati.

Gli altri due

La nostra top 3 dei migliori buoni fruttiferi postali di giugno 2023 si conclude con il 4×4 e il Soluzione Eredità. Partiamo da quest’ultimo che non è sottoscrivibile da tutti ma solo dai beneficiari di un procedimento successorio concluso in Poste. Il vantaggio è il rendimento annuo lordo a scadenza che è del 3% dopo soli 4 anni. Anche di questo titolo, si potrà richiedere il rimborso anticipato quando si vuole ma, prima dei quattro anni, si avrà diritto solo alla restituzione del capitale investito. Questa tipologia di titoli, poi, si potrà sottoscrivere a partire da importo da 50 euro e multipli mentre la cifra massima sottoscrivibile da un unico soggetto nella medesima giornata sarà uguale a 1.000.000 euro.

Chiudiamo la top 3 con il 4×4 che è sottoscrivibile invece da tutti. La durata però è lunga, sedici anni. Così come per i titoli dedicati ai minori, anche con questi si potrà contare su rendimenti fissi crescenti. Si avrà inoltre la flessibilità di rimborso in qualsiasi momento ma solo dopo 4, 8 e 12 anni si avrà diritto anche al riconoscimento degli interessi maturati. Il tasso effettivo annuo lordo è dell’1,50% dopo 4 anni, del 2% dopo 8 anni, del 2,25% dopo 12 anni e del 3% dopo 16 anni.

1, 2, 3 buoni fruttiferi postali: i migliori di giugno 2023

Sono tre i migliori buoni fruttiferi postali di inizio giugno 2023. Uno offre un tasso di interesse annuo lordo del 4,50% mentre gli altri due del 3%. Tutti e tre i titoli non offrono rendimenti più alti dell’inflazione ma almeno possono aiutare a contrastarla in parte.

Riassumendo….

1. Sono 3 i migliori buoni fruttiferi postali di inizio giugno 2023
2.

Il titolo migliore è quello dedicato ai minori che offre un rendimento del 4,50%
3. Ci sono poi tra i titoli top il 4×4 e il Soluzione Eredità che garantiscono il 3%
4. Tutti i 3 i bfp non contrastano interamente l’inflazione.

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