I buoni fruttiferi postali di Poste Italiane sono tra i prodotti di investimento più amati dagli italiani. Questo perché non hanno alcuna spesa di collocamento, di gestione e di rimborso e poi perché hanno una tassazione agevolata. Sono garantiti dallo Stato Italiano ed emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti. Ma cos’è quest’ultima e che differenza c’è tra i bfp dematerializzati e quelli cartacei? Le info.

Buoni fruttiferi postali cartacei e dematerializzati

I bfp sono un prodotto facile da sottoscrivere: sarà, infatti, possibile scegliere tra la forma cartacea e quella dematerializzata.

Con la prima, il sottoscrittore riceverà un titolo cartaceo che dovrà poi essere presentato per avere il rimborso anticipato o per ricevere il rimborso alla scadenza. Il sottoscrittore, quindi, avrà l’obbligo di custodire il titolo gelosamente. Tale tipologia di buoni sarà emessa in tagli da 50 euro e multipli.

I bfp emessi in forma dematerializzata saranno rappresentati da una scrittura contabile emessa su di un conto di regolamento: conto corrente Bancoposta o libretto di risparmio postale. Tale tipologia di buono, però, dovrà recare la stessa intestazione del relativo conto di regolamento. Quest’ultimo non si potrà infine estinguere qualora vi siano ancora dei buoni in corso. I titoli, poi, saranno emessi in tagli da 50 euro e multipli e rimborsati con anticipo sia totalmente che parzialmente. In ogni caso sarà necessario rispettare il taglio minimo ed i suoi multipli.

Cassa Depositi e Prestiti

I buoni fruttiferi postali sono un  prodotto garantito dallo Stato Italiano ed emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa. Ma cos’è quest’ultima? È l’Istituto Nazionale di Promozione che ha come obiettivo lo sviluppo dell’Economia Italiana. Nel dettaglio è una società per azioni controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per circa l’83% e da varie fondazioni bancarie per circa il 16%.

Inoltre ha lo scopo di finanziare gli investimenti pubblici nonché sostenere la cooperazione internazionale.

E poi supporta le imprese nostrane promuovendo l’internazionalizzazione e l’export. Tra i progetti della CDP in veste di Istituto Nazionale di Promozione c’è quello di favorire l’afflusso di risorse del Piano Junker al Sud. In merito ricordiamo che il Cda ha deliberato la concessione di una garanzia su un finanziamento pari a 110 milioni di euro della Banca Europea per i BEI. Esso sarà destinato a ridurre l’impatto ambientale nonché a favorire l’a sicurezza e una maggiore funzionalità energetica della raffineria di Milazzo. Questo è solo uno dei tanti progetti in serbo dalla CDP.

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