Per il caldo arrivato all’improvviso sono iniziati i primi blackout elettrici, dovuti in particolar modo ai consumi dei condizionatori d’aria nelle case e negli uffici.

Il guaio è che quando l’elettricità va via per ore, ci possono essere numerose difficoltà come la mancanza di raffreddamento. Il problema principale riguarda ovviamente il frigorifero in quanto i prodotti stipati all’interno potrebbero avariarsi. Si dovrebbe, quindi, evitare di aprirlo in continuazione, soprattutto il congelatore.

L’altro grande problema è l’interruzione delle comunicazioni: al giorno d’oggi quasi tutti hanno una connessione fissa.

È necessaria, infatti, per accedere alle piattaforme in streaming come Dazn e Netflix, tanto per citarne qualcuna. La connessione internet funziona attraverso il modem che è attaccato alla presa elettrica. Quando ci sono blackout elettrici, l’alimentazione è interrotta con la conseguenza che la connessione internet non funziona.

Ci si chiede quindi se c’è la possibilità di ottenere dei rimborsi nel caso di disagi.

Il caldo all’improvviso

Si torna a parlare di blackout elettrici per colpa del caldo che pian piano è arrivato, soprattutto al Nord Italia.

Nella giornata di ieri, ad esempio, ci sono stati gravi disagi a Torino. Esattamente nelle zone di Crocetta e borgo San Secondo, a Borgo Po e San Salvario, a borgo Filadelfia e Santa Rita. Per tante ore, ottomila utenze residenziali e commerciali sono rimaste al buio.

Il 27 giugno è toccato invece a Milano, nella parte est e nord della città. In merito a essi, la Unareti che è l’azienda che si occupa della distribuzione della corrente, ha spiegato che tali fenomeni si ripetono sempre ogni anno per colpa delle ondate di caldo e al conseguente uso massiccio dei condizionatori.

In ogni caso è bene sapere che per i disagi causati dalle interruzioni prolungate e non programmate della fornitura di elettricità, l’Autorità ha istituito un meccanismo di rimborsi automatici in bolletta.

Ciò dal 2009.

Blackout elettrici: ecco come e quando ottenere il rimborso

Come spiega Altroconsumo, i rimborsi per blackout elettrici scattano dopo otto ore di interruzione continuativa. Questo per i comuni con più di 5 mila abitanti. Scattano, invece, dopo dodici ore continuative per i comuni con meno di 5 mila abitanti.

Gli indennizzi vanno da un minimo di 30 euro fino a un massimo di 300 euro per tre giorni consecutivi di disservizio e sono a carico del Fondo Eventi Eccezionali. Nel caso in cui il problema sia da additarsi al distributore, i rimborsi sono gli stessi ma sono pagati dalle società che distribuiscono la materia prima elettricità.

Non bisogna fare alcuna richiesta per avere gli indennizzi in quanto sono automatici. Dovrebbero infatti essere erogati, come spiega Altroconsumo, decorsi 60 giorni dall’interruzione o 180 giorni se lo stop della luce riguarda più di 2 milioni di utenti. È possibile controllare in bolletta se l’indennizzo è arrivato sotto la voce “rimborso automatico per mancato rispetto dei livelli specifici di qualità definiti dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, corrisposto in misura forfetizzata”.

Qualora il rimborso non arrivi, si potrà contattare il proprio venditore o il distributore locale e presentare domanda entro 6 mesi dal disagio. Il distributore, poi, entro tre mesi dovrà provvedere all’accredito o all’invio del diniego.

Riassumendo…

1. Sono iniziati i primi blackout elettrici, problemi a Torino e Milano
2. È possibile richiedere rimborsi in caso di disservizi
3. Essi scattano dopo otto ore di interruzione continuativa nei comuni con più di 5 mila abitanti
4. Dopo dodici ore in quelli con meno di 5 mila abitanti.

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