La Russia ha deciso, per ‘motivi tecnici’, di tagliare le forniture di gas del 60% alla Germania e del 35% a Eni. Adesso, secondo il presidente di Nomisma, Davide Tabarelli, è necessario pensare a misure di razionamento. Intanto, le bollette luce e gas, dopo questa ulteriore diminuzione dei flussi di gas, schizzeranno alle stelle ed è già allarme blackout. La situazione è drammatica. La guerra tra Russia e Ucraina, che sta diventando sempre di più una guerra tra Russia e Unione Europea, potrebbe portare alla più grave crisi economica della storia dell’Europa unita.

Taglio forniture da parte di Gazprom

Nell’arco di due giorni, il colosso dell’energia russo Gazprom ha tagliato le forniture in Germania del 60% e il prezzo del gas è salito del 70% nelle ultime tre giornate. Gazprom ha dichiarato che la ragione è dovuta al fatto che, nella giornata di martedì, “le attrezzature necessarie non sono state consegnate dal gruppo tedesco Siemens”. In effetti, Siemens Energy ha spiegato come, dopo la revisione di una turbina del gasdotto Nord Stream 1, non abbia potuto consegnarla “a causa delle sanzioni imposte dal Canada”. Nella giornata di mercoledì, il colosso russo ha annunciato l’interruzione del funzionamento di un’altra turbina. Inoltre che l’ulteriore riduzione nella fornitura è dovuta a questo inconveniente tecnico. Per il governo di Berlino, la decisione è invece politica. La volontà della Russia di aprire un ulteriore fronte di conflitto, una sorta di guerra del gas.
Il taglio delle consegne a Eni risponde alla medesima logica. Gazprom ha dichiarato che “la mancata consegna dipende dai problemi alla centrale di Portovaya che alimenta il gasdotto Nord Stream. Ciò attraverso il quale Gazprom trasporta una parte dei volumi destinati ad Eni”.

La situazione dell’Italia: razionamenti, bollette alle stelle e rischio blackout energetico

Inutile girarci intorno, la situazione dell’Italia rischia a partire dal mese di luglio di diventare drammatica.

Sulle pagine del quotidiano La Stampa, Davide Tabarelli, presidente di Nomisma, dice chiaramente che “siamo in guerra”. Ed è il caso di adottare misure eccezionali. “Serve un piano di razionamento”, prosegue, perché la sicurezza energetica italiana è minacciata. L’allarme è collegato al fatto che il 1° luglio l’Arera pubblicherà il solito aggiornamento delle tariffe e si attendono rincari che rischiano di mettere in ginocchio le famiglie e le attività produttive.

A impennare non saranno soltanto le bollette del gas, ma anche della luce, dal momento che l’Italia produce il 40% dell’energia elettrica utilizzando il gas. Con questi nuovi rincari, i provvedimenti del governo sono insufficienti, ma non è ancora chiara quale potrà essere la strategia che Draghi intende mettere in campo per ‘salvare’ il paese.
I rincari di abbatteranno anche sui beni di consumo, anche quelli di prima necessità. Le bollette aumentano e contemporaneamente aumenteranno i prezzi di tutti i beni, con un’inflazione che rischia di continuare a crescere e limitare ancora di più il potere d’acquisto degli italiani. Per il manifatturiero italiano, i costi degli aumenti dell’energia si attestano intorno ai 50 miliardi di euro.
[email protected]