Il mese di dicembre non è solo il periodo dedicato alle festività e alla tredicesima (per alcuni pensionati c’è anche la quattordicesima). In molte famiglie rappresenta anche il momento in cui arrivano alcune entrate aggiuntive attese. Tra queste può rientrare il rimborso 730, in particolare per chi ha trasmesso la dichiarazione dei redditi scegliendo la modalità “senza sostituto d’imposta”.
Questa scelta riguarda coloro che non hanno un datore di lavoro o un ente pensionistico in grado di effettuare il conguaglio. O coloro che pur avendolo non lo hanno indicato. In questi casi, infatti, il credito risultante dal modello 730 non viene restituito tramite busta paga o pensione, ma viene gestito direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Lo stesso meccanismo si attiva per i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione con il modello Redditi PF.
Quando viene erogato il rimborso 730 senza sostituto
Ricordando che il 730/2025 era in scadenza il 30 settembre e che il Modello Redditi PF/2025 lo era il 31 ottobre, quando non è presente un sostituto d’imposta, i tempi di attesa per il rimborso sono sensibilmente diversi rispetto ai normali conguagli in cedolino.
Il periodo di accredito può essere piuttosto ampio: da un minimo di sei mesi fino a un anno o, in alcuni casi, anche oltre. Chi, per esempio, ha trasmesso il modello 730 nel mese di giugno 2025 potrebbe ricevere l’importo dovuto entro la fine dello stesso anno (quindi già a dicembre) oppure nei primi mesi del 2026.
È una finestra temporale che può sembrare lunga, ma che rientra nella prassi ordinaria per tutti i contribuenti che non possono contare su un sostituto per i conguagli fiscali.
Le verifiche che possono allungare i tempi
Non tutti i rimborsi seguono lo stesso percorso. Alcuni richiedono controlli aggiuntivi da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Un esempio riguarda i rimborsi superiori ai 4.000 euro. In questi casi, la norma impone un controllo preventivo per accertare la correttezza dei dati dichiarati ed evitare possibili irregolarità. Questo passaggio, seppur necessario, può rallentare la procedura di erogazione.
Un altro elemento che incide sui tempi è la modalità scelta per ricevere il pagamento. Chi ha trasmesso all’Agenzia delle Entrate un IBAN valido beneficia di un accredito diretto sul conto corrente, una soluzione molto più veloce. Se, invece, l’IBAN non è stato comunicato, l’ente procede inviando un assegno vidimato all’indirizzo del contribuente. L’assegno deve poi essere incassato in un ufficio postale, con un inevitabile ulteriore allungamento dei tempi.
Perché è utile comunicare l’IBAN all’Agenzia delle Entrate
Un aspetto spesso sottovalutato, ma fondamentale per accelerare il rimborso 730, riguarda la registrazione del proprio IBAN nell’area riservata del portale dell’Agenzia delle Entrate.
La comunicazione del conto corrente richiede pochi minuti ed evita l’invio dell’assegno cartaceo. L’accredito su conto garantisce una procedura più rapida, tracciabile e sicura. Inoltre, la piattaforma consente anche di modificare un IBAN già registrato in precedenza, così da aggiornare le informazioni in caso di apertura di un nuovo conto.
Come monitorare lo stato del rimborso da 730 (e non solo)
Chi è in attesa di ricevere il proprio rimborso può verificare la situazione direttamente online, accedendo all’area personale del sito dell’Agenzia delle Entrate.
La piattaforma permette di controllare l’avanzamento delle lavorazioni, eventuali comunicazioni in sospeso e tutti i dati relativi alla propria dichiarazione. Questo strumento è particolarmente utile nel caso di importi elevati o di dichiarazioni presentate in modalità senza sostituto d’imposta, dove i tempi possono essere più incerti.
Rimborso da 730: differenze per chi ha indicato il sostituto d’imposta
Per completezza, va ricordato che chi ha presentato il modello 730 indicando correttamente il datore di lavoro o l’ente pensionistico non rientra nelle tempistiche descritte. In queste situazioni, il rimborso 730 arriva in automatico nella busta paga o nel cedolino pensione.
Le liquidazioni sono state effettuate già da luglio 2025 per i lavoratori dipendenti e tra agosto e settembre 2025 per i pensionati. Il caso in cui i rimborsi potrebbero arrivare più tardi è quello di rimborsi superiori a 4.000 euro.
Un dicembre di attese e possibilità
Il periodo di fine anno, dunque, può diventare un momento importante per chi aspetta il rimborso 730 gestito direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Anche se i tempi sono variabili, la procedura resta del tutto ordinaria e non indica necessariamente problemi o irregolarità.
Comunicare l’IBAN, monitorare la propria posizione fiscale e conoscere le dinamiche che regolano gli accrediti aiuta a gestire l’attesa con maggiore consapevolezza, soprattutto per chi confida in queste somme per affrontare con più serenità le spese di fine anno.
Riassumendo il rimborso 730 di dicembre
- Dicembre può portare il rimborso 730 per chi ha dichiarato senza sostituto d’imposta.
- L’Agenzia delle Entrate gestisce direttamente i rimborsi in assenza di sostituto.
- I tempi variano da sei mesi a oltre un anno dalla presentazione.
- Controlli aggiuntivi e importi superiori a 4.000 euro possono rallentare l’erogazione.
- Registrare l’IBAN accelera l’accredito ed evita l’invio dell’assegno cartaceo.
- Nell’area riservata del portale è possibile monitorare lo stato del rimborso.

