Un nuovo capitolo sta per aprirsi per migliaia di pensionati italiani, chiamati a restituire somme percepite nel 2022 sotto forma di bonus straordinari. L’INPS ha ufficializzato, attraverso una circolare di qualche settimana fa, l’avvio delle operazioni di recupero delle indennità una tantum da 150 e 200 euro, corrisposte in maniera automatica ma, in numerosi casi, indebitamente.
Si tratta di un intervento che, pur non configurandosi come un vero taglio, impatta concretamente sugli assegni pensionistici a partire dal 2025.
L’origine dell’errore: bonus legati a dati fiscali provvisori
Nel 2022, durante il governo Draghi, furono introdotte misure economiche di sostegno per contrastare l’eccezionale aumento del costo della vita.
Tra queste, due bonus una tantum, rispettivamente da 200 e 150 euro, furono destinati a lavoratori e pensionati con redditi entro specifici limiti. L’erogazione avvenne in modo automatico sulla base delle dichiarazioni dei redditi riferite al 2021, ma in forma provvisoria, non ancora consolidate.
Successive verifiche effettuate dall’INPS hanno rivelato che diversi beneficiari superavano in realtà le soglie reddituali previste per accedere ai bonus. Questi soggetti, pur avendo incassato le indennità, non ne avevano diritto in base alla loro effettiva situazione economica.
Le modalità di restituzione pensione: il piano di recupero dell’INPS
Per correggere l’anomalia, l’Istituto nazionale di previdenza ha predisposto un meccanismo di recupero delle somme non dovute che si concretizzerà a partire da giugno 2025. La formula scelta non sarà un’immediata richiesta integrale degli importi, ma un sistema rateale che interesserà direttamente gli assegni previdenziali.
Il piano prevede una trattenuta mensile di 50 euro sulla pensione netta. Tale decurtazione continuerà fino alla completa restituzione dell’importo erroneamente percepito, che può variare tra i 200 e i 350 euro, a seconda dei casi.
Il processo di “restituzione pensione” si protrarrà fino a settembre o, in alcuni casi, dicembre 2025.
La cifra viene recuperata quindi gradualmente, con una modalità che non genera un impatto traumatico per il pensionato ma rappresenta comunque un aggiustamento necessario a sanare la posizione contabile.
Comunicazioni digitali tramite piattaforma SEND
L’INPS ha scelto la via digitale per informare gli interessati, affidandosi alla Piattaforma SEND, il sistema adottato dalla Pubblica Amministrazione per la trasmissione ufficiale delle comunicazioni telematiche. I soggetti coinvolti hanno ricevuto la notifica con i dettagli della loro posizione e le istruzioni per consultare o contestare le informazioni.
Attraverso i portali dell’INPS, è possibile accedere alla propria area personale e verificare l’importo richiesto in restituzione, il piano di trattenute mensili o, in alternativa, il pagamento richiesto tramite la piattaforma PagoPA.
Due modalità di restituzione pensione: decurtazione o avviso di pagamento
La restituzione dei bonus sulla pensione potrà avvenire secondo due percorsi distinti, individuati dall’INPS in base alle caratteristiche dell’erogazione originaria e alla situazione del beneficiario:
- Trattenuta diretta sull’assegno pensionistico: questa sarà la modalità ordinaria per i pensionati che percepiscono una pensione sufficientemente capiente da consentire la decurtazione di 50 euro al mese senza superare i limiti di legge previsti per le trattenute.
- Pagamento tramite avviso PagoPA: nei casi in cui la ritenuta non sia tecnicamente eseguibile – ad esempio, per pensioni di importo minimo o per situazioni particolari – l’INPS emetterà un avviso di pagamento da saldare autonomamente, sempre con importi proporzionati al debito.
Un rientro graduale, ma necessario
Sebbene la restituzione pensione non rappresenti un taglio strutturale delle prestazioni, essa impone un riequilibrio contabile che pesa sul bilancio familiare degli anziani coinvolti. La gradualità dell’intervento è stata studiata per contenere l’impatto sociale della misura, ma la sua legittimità si fonda su un principio fondamentale: evitare che risorse pubbliche vengano trattenute indebitamente.
Il recupero, inoltre, segue un percorso normativo trasparente: già al momento dell’erogazione dei bonus, era stato chiarito che si trattava di anticipi subordinati a successiva verifica dei requisiti. Le attuali operazioni di rettifica non fanno altro che applicare quanto previsto dalla legge in sede di attuazione.
Riassumendo
- INPS recupera bonus 2022 erogati a pensionati con redditi oltre i limiti.
- Le somme saranno restituite con trattenute mensili da 50 euro sulla pensione.
- Importi da restituire tra 200 e 350 euro, a partire da giugno 2025.
- Comunicazioni inviate tramite piattaforma SEND con dettagli sulla posizione individuale.
- Due modalità di recupero: decurtazione diretta o avviso di pagamento PagoPA.
- La misura punta a correggere errori basati su dati fiscali provvisori del 2021.