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Oggi: 05 Dic, 2025

Regime forfettario verso 100.000 euro: serve il via libera dell’UE e non solo

Il regime forfettario per partite IVA potrebbe cambiare: si valuta l'aumento della soglia ricavi a 100.000 euro nella prossima manovra 2026
3 mesi fa
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regime forfettario
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Il regime forfettario delle partite IVA finisce di nuovo sotto la lente degli addetti ai lavori in vista della manovra di bilancio 2026. Si pensa ad un innalzamento della soglia di ricavi/compensi annui da non superare per operare in detto regime.

Si tratta di un regime fiscale semplificato. Chi, avendone i requisiti, se vi aderisce gode di una serie di semplificazioni negli adempimenti. Deve emettere fattura senza IVA e senza ritenuta d’acconto. Non presenta la dichiarazione IVA e IRAP; non è soggetto ISA (indicatori sintetici di affidabilità); non è tenuto alla contabilità.

Inoltre il reddito dell’attività è soggetto ad imposta sostitutiva di IRPEF, addizionali e IRAP.

L’aliquota per il regime forfettario è del 15% (ovvero 5% per i primi 5 anni in caso di nuova attività).

Regime forfettario: oggi a 85.000 euro

Ad ogni modo, non tutte le partite IVA possono agire nel forfettario. E’, infatti, richiesto il rispetto di determinati requisiti (comma 54 L. n. 190/2014 e successive modificazioni) oltre a non rientrare in nessuna delle clausole di esclusione di cui al comma 57 della Legge n. 190/2014 e successive modificazioni.

Tra i requisiti per essere nel forfettario, attualmente è richiesto che i ricavi/compensi annui non siano superiori a 85.000 euro. Per chi è già in attività la verifica va fatta con riferimento all’anno d’imposta precedente. Per chi inizia la nuova attività, per il primo anno, si può aderire già al forfettario nella presunzione che i ricavi/compensi per quell’anno non siano superiori a detta soglia.

L’ipotesi di arrivare fino a 100.000 euro

Ed è proprio sul requisito reddituale che si starebbe pensando di intervenire in vista della manovra di bilancio 2026.

Si valuta la proposta di un innalzamento dagli attuali 85.000 euro a 100.000 euro. Una proposta che se andrà in porto, come si può ben intuire, amplierebbe la platea dei beneficiari del forfettario.

Un incremento del limite rappresenterebbe un sostegno importante per chi ha visto crescere i propri ricavi negli ultimi anni senza però avere la struttura organizzativa per affrontare la complessità della contabilità ordinaria.

Regime forfettario a 100.000 euro: perché non subito

La cosa, tuttavia, non è semplice. Nonostante l’interesse politico, l’eventuale innalzamento della soglia incontra alcuni vincoli legati alle normative europee. Il regime forfettario è infatti considerato un regime di esenzione dall’IVA, e l’Unione Europea stabilisce dei limiti precisi entro cui gli Stati membri possono adottare misure di questo tipo. Per modificare il tetto attuale, sarebbe quindi necessario ottenere l’autorizzazione delle istituzioni europee.

Le prime valutazioni indicano che non si potrà procedere con una decisione autonoma. Sarà, infatti,  indispensabile presentare la proposta a Bruxelles e ottenere il via libera. Questo passaggio potrebbe rallentare o complicare l’iter legislativo, rendendo l’attuazione della misura meno immediata di quanto auspicato da alcune categorie professionali.

Riassumendo

  • Il regime forfettario semplifica adempimenti: fatture senza IVA e niente dichiarazioni IVA/IRAP.
  • Reddito soggetto a imposta sostitutiva al 15% (5% per nuove attività).
  • Accesso solo con requisiti specifici e senza clausole di esclusione.
  • Attuale limite ricavi: 85.000 euro;
  • Si valuta l’aumento della soglia a 100.000 euro nella manovra 2026.
  • UE dovrà approvare modifiche, rendendo l’aumento non immediatamente attuabile.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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