Reddito di cittadinanza: le categorie che “salva” la Meloni

Una delle proposte fatte in campagna elettorale da Giorgia Meloni è quella del superamento del reddito di cittadinanza.
2 anni fa
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reddito di cittadinanza
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Come ormai sappiamo, Fratelli d’Italia ha appena visto le elezioni nazionali. Presto Giorgia Meloni sarà dunque chiamata a formare un nuovo governo. Il nuovo esecutivo, entro la fine dell’anno, dovrà varare la legge di bilancio 2023, con tutte le novità promesse in campagna elettorale, a cominciare con quelle relative al reddito di cittadinanza.

Un dei temi molto dibattuto in questi gironi è appunto quello della possibile abolizione del sussidio tanto caro al movimento 5 stelle, almeno per come lo conosciamo adesso.

La Meloni è sempre stata contraria a questo strumento, che in passato è stato definito come un vero e proprio “metadone di stato”.

In effetti, secondo alcuni report pubblicati da diversi istituti (a cominciare dall’ISTAT), il reddito di cittadinanza, a differenza di quanto si prevedeva, non avrebbe facilitato l’incontro tra la domanda e offerta di lavoro. Per questo motivo, la Meloni vorrebbe sostituirlo con un altro strumento di welfare più efficace: il reddito di solidarietà. In questo modo, sarebbe sempre garantito un sussidio, ma soltanto ad alcune categorie. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Reddito di cittadinanza, si salvano queste categorie

Come già detto in apertura, una delle proposte fatte in campagna elettorale da Giorgia Meloni è quella del superamento del reddito di cittadinanza, almeno per come lo conosciamo adesso.

In particolare, la leader di Fratelli d’Italia ha parlato dell’istituzioni del cosiddetto “reddito di solidarietà”. Si tratta pur sempre di uno strumento di welfare, ma ritenuto dalla stessa Meloni più efficace del reddito di cittadinanza.

In questo caso il sussidio sarebbe ancora percepito dalle seguenti categorie:

  • non occupati di età superiore a 60 anni;
  • famiglie con minori;
  • persone con disabilità.

Saranno invece esclusi dal beneficio i giovani senza un lavoro. Si tratta di circa il 50% degli attuali percettori del reddito di cittadinanza. Il motivo è semplice, la Meloni vorrebbe continuare a garantire un sussidio ai fragili, ma, allo stesso tempo, vorrebbe incentivare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

La leader di fratelli d’Italia si è sempre detta contraria ai bonus (sussidi compresi) ai giovani. “Bisogna garantire loro soltanto una buona occupazione”.

In altre parole, è molto probabile che il reddito di cittadinanza sarà sostituito con il reddito di solidarietà, da destinare a circa la metà degli attuali percettori.

Ovviamente, allo stato attuale si tratta di semplici indiscrezioni. Per saperne di più bisognerà almeno attendere la formazione del nuovo governo e la stesura della Legge di Bilancio 2023. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa vicenda.

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