La misura di pensionamento anticipato nota come Quota 103, dopo la prima edizione del 2024, è stata confermata anche per il 2025 grazie alla recente legge di bilancio.
Questo strumento previdenziale consente di accedere alla pensione (anticipata) con 41 anni di contributi versati e un’età minima di 62 anni, a condizione che tali requisiti siano maturati entro il 31 dicembre 2025.
Oltre alla proroga della misura, il governo ha introdotto un’importante novità che potrebbe rendere più appetibile per i lavoratori non lasciare il lavoro nonostante i requisiti per Quota 103 Con la stessa manovra, infatti, si è potenziato il c.d. Bonus Maroni. Ma a quanto ammonta questo bonus?
Il bonus Maroni e il beneficio fiscale
Una delle principali innovazioni introdotte riguarda il cosiddetto bonus Maroni, un meccanismo che già nel 2024 permetteva ai lavoratori dipendenti di rinunciare alla pensione anticipata Quota 103 e proseguire l’attività lavorativa in cambio di un beneficio economico.
Nello specifico, chi sceglie di restare in servizio ha la possibilità (dietro specifica opzione comunicata) di non versare la quota dei contributi previdenziali a proprio carico, importo che viene invece direttamente aggiunto alla retribuzione dal datore di lavoro.
La legge di bilancio per il 2025 rende questo incentivo ancora più vantaggioso. Poiché la somma aggiuntiva percepita dal lavoratore sarà esente dall’IRPEF e dalle relative addizionali fiscali. Questo significa che, scegliendo di aderire a tale misura, si potrà beneficiare di un aumento netto dello stipendio pari a circa il 9%.
Ribadiamo che il bonus Maroni non è un obbligo ma una facoltà. Quindi, chi raggiungere i requisiti per la Quota 103 può anche decidere di continuare a lavorare senza optare per il bonus. Questa scelta potrebbe essere dettata dal fatto che chi opta per il bonus Maroni, rinunciando a una parte di contribuiti a proprio carico, si ritroverà un minore montante contributivo in futuro, con impatti (negativi) sulla pensione.
Flessibilità e opportunità di scelta
Uno degli aspetti più interessanti di Quota 103 è la flessibilità che offre ai lavoratori prossimi alla pensione. Chi possiede i requisiti per Quota 103 può optare per il bonus Maroni e continuare a lavorare. Senza però perdere il diritto a ritirarsi in un secondo momento.
Ad esempio, se un lavoratore soddisfa i criteri richiesti nel 2025 ma decide di posticipare il pensionamento, potrà aderire al bonus e beneficiare dell’incremento salariale. Qualora in futuro, ad esempio nel 2027, decidesse di accedere alla pensione anticipata, potrà farlo basandosi sui requisiti maturati nel 2025. Questo meccanismo consente di cristallizzare il diritto alla pensione, garantendo una maggiore libertà di scelta.
Riassumendo
- Quota 103 confermata: pensione anticipata con 41 anni di contributi e 62 anni d’età.
- Bonus Maroni potenziato: rinuncia alla pensione anticipata con aumento in busta paga esente da IRPEF.
- Aumento retributivo: chi prosegue l’attività lavorativa, optando per il bonus Maroni, ottiene un incremento netto dello stipendio del 9%.
- Flessibilità garantita: possibilità di cristallizzare il diritto alla pensione e ritirarsi successivamente.
- Maggiore libertà di scelta: lavoratori possono valutare tra pensionamento anticipato o proseguimento con beneficio economico.