L’importo della pensione di giugno non è il solito. Come canta Diodato con il brano Amore che vieni, amore che vai: “Tra un mese, tra un anno scordate le avrai, amore che vieni da me fuggirai. Venuto dal sole o da spiagge gelate, perduto in novembre o col vento d’estate”. La vita è piena di imprevisti. Nel corso degli anni, infatti, si cambia, si perde e si ricomincia. Ma l’Inps ci segue ovunque, e la pensione, quando e se arriva, è uno di quegli appuntamenti che non viene mai dimenticato.
Ogni mese, infatti, sono tanti i pensionati che attendono con impazienza il pagamento di tale trattamento.
L’istituto di previdenza, dal suo canto, provvede puntualmente ad effettuare i vari conteggi e di conseguenza a versare quanto spettante. Proprio soffermandosi su quest’ultimo punto è bene sapere che per molte persone l’importo della pensione erogata nel sesto mese dell’anno in corso sarà diverso da quello percepito nei mesi precedenti. Ma per quale motivo? Di seguito vedremo cosa sta succedendo.
Quanto prendi di pensione a giugno e perché non è l’importo solito
Il mese di Giugno 2025 porta un lieve slittamento nei pagamenti delle pensioni. Il 1° giugno cade di domenica, mentre il giorno successivo, lunedì 2 giugno, è una festività nazionale per via della Festa della Repubblica. Entrambi i primi due giorni del mese, pertanto, non sono utili all’accredito degli importi pensionistici e per questo motivo si deve fare i conti con uno slittamento automatico del pagamento delle pensioni. In particolare, tenendo conto del calendario, l’effettiva erogazione degli importi previsti per le pensioni giugno 2025 ha luogo a partire da martedì 3 giugno.
Se tutto questo non bastasse, determinati soggetti devono fare i conti con una vera e propria sforbiciata sull’importo dell’assegno pensionistico. Il tutto a causa del recupero dell’indennità una tantum riconosciuta nel 2022. Nell’anno in questione, infatti, alcuni pensionati hanno ricevuto importi superiori a quanto effettivamente spettante. L’istituto di previdenza ha quindi effettuato dei controlli e a partire da giugno è pronto a recuperare quanto erroneamente erogato. Entrando nei dettagli l‘importo mensile potrebbe scendere fino a 50 euro al mese, per quattro mesi consecutivi, ovvero fino a massimo al prossimo mese di settembre. Ovviamente l’ammontare della trattenuta risulterà differente, caso per caso, tenendo conto della somma da recuperare.
Come controllare il cedolino pensioni di giugno
I soggetti coinvolti da tale decurtazione dovrebbero già aver ricevuto apposita comunicazione, con tanto di dettagli sull’importo da restituire e il motivo di tale taglio. In caso di dubbi si consiglia visionare il proprio cedolino disponibile nell’area riservata del sito dell’Inps. Come ricordato sul sito dell’Istituto Nazionale della Previdenza Nazionale, infatti, è attivo un servizio che::
“permette di consultare il cedolino della pensione, verificare l’importo dei trattamenti liquidati dall’INPS ogni mese, conoscere le ragioni per cui questo importo può variare, accedere ad altri servizi di consultazione, certificazione e variazione dati. È possibile accedere al servizio anche da dispositivi mobile”.
In alternativa è sempre possibile rivolgersi direttamente all’Inps, oppure ad un Caf o ad un Patronato per ottenere maggiori informazioni in merito.