Tutto su Prosieben: MFE accelera sull’emittente tedesca
MFE (MediaForEurope), la holding che controlla Mediaset e che fa capo a Pier Silvio Berlusconi, ha messo al centro della sua strategia di sviluppo paneuropeo la tedesca Prosieben, di cui già detiene oltre il 30%. Proprio in funzione dell’offerta pubblica di acquisto avviata sulla società tedesca, MFE ha deliberato un aumento del capitale sociale. Ma non è finita: è stata già convocata una nuova assemblea straordinaria per il 31 luglio, con l’obiettivo di approvare un ulteriore aumento, questa volta limitato alle azioni ordinarie di categoria A, che prevedono un voto per azione (le azioni di categoria B ne valgono dieci).
Fluttuazioni in Borsa e obiettivo Opa
L’annuncio dell’aumento di capitale ha pesato sul titolo MFE A, che nella seduta del 23 giugno ha ceduto oltre il 7%. Il giorno seguente, però, si è verificato un parziale recupero con un rimbalzo di circa il 2%.
La connessione tra le operazioni di aumento di capitale e l’Opa su Prosieben è evidente: la prima manovra approvata ha portato il capitale autorizzato di MFE a 173.676.622 euro, aprendo la strada all’emissione di nuove azioni da parte del consiglio di amministrazione.
Più azioni nell’offerta su Prosieben
Le azioni MFE A rappresentano una parte della proposta di acquisto su Prosieben, fissata a 5,75 euro per azione: 4,48 euro in contanti più 0,4 azioni MFE A di nuova emissione. Finora era stata autorizzata l’emissione di 66 milioni di nuove azioni a supporto dell’offerta. Con la recente decisione, sarà possibile ampliare la componente azionaria fino a 1,2 azioni MFE A per ogni titolo Prosieben, mantenendo invariata la quota in contanti.
L’operazione dovrà concludersi entro il 13 agosto, data di scadenza fissata per entrambe le offerte in corso.
La contromossa di Ppf e il possibile rilancio di MFE
A sfidare l’Opa di MFE c’è quella della società ceco-olandese Ppf, altro socio di Prosieben, che ha messo sul piatto un’offerta interamente in contanti pari a 7 euro per azione. L’obiettivo dichiarato è salire dall’attuale 15% fino al 29,99% del capitale, sfiorando il livello che obbligherebbe a lanciare un’Opa totalitaria. Dal canto suo, MFE non sembra intenzionata a cedere terreno: per il 31 luglio è prevista un’ulteriore assemblea che potrebbe autorizzare un nuovo aumento fino a 500 milioni di azioni MFE A. In linea teorica, questa manovra consentirebbe di alzare il valore dell’offerta fino a 14,1 euro per azione Prosieben (4,47 euro in contanti più 3,03 azioni MFE A), anche se un simile rilancio appare poco probabile al momento.
Attesa per i conti di Prosieben: la partita è aperta
Le strategie restano coperte, nessuno dei due concorrenti scopre le carte. Intanto, Prosieben – i cui titoli valgono intorno ai 7 euro – ha già definito “non sufficiente” anche l’offerta di Ppf. L’emittente tedesca è così diventata il centro di una sfida tra i suoi due principali azionisti. Un elemento chiave sarà la pubblicazione dei risultati trimestrali di Prosieben, prevista proprio a fine luglio in concomitanza con la nuova assemblea straordinaria di MFE.
Sarà allora, forse, più chiaro quale sia il reale valore da attribuire alla società tedesca.