Partenza sprint per Piazza Affari, che alla riapertura dei mercati dopo la pausa per il fine settimana segna un rialzo dell’1,80% e l’indice FTSE MIB si porta sopra 40.000 punti per la prima volta dal lontanissimo 2007. A trainare Milano è il clima positivo delle borse sulle trattative avviate in Svizzera in questi giorni tra Stati Uniti e Cina. L’obiettivo delle parti consiste nel trovare un accordo commerciale che eviti il protrarsi della guerra dei dazi tra le due potenze. I commenti sono finora positivi, essendo filtrato un certo ottimismo delle parti sull’esito.
Piazza Affari si era avvicinata ai 40.000 punti nel mese di marzo, ma poi furono proprio le tensioni legati ai dazi ad avere provocato la discesa dell’indice principale fino a un minimo di 32.730 punti in aprile.
Le perdite sono state più che cancellate, così come per il DAX 30 alla Borsa di Francoforte. Al contrario, devono ancora essere recuperate per il CAC 40 alla Borsa di Parigi.
Piazza Affari a 40.000 punti e spread a 100
A trainare l’FTSE MIB ci sono anche le banche italiane. Unicredit ha archiviato un primo trimestre da record, con un utile netto di 2,77 miliardi di euro. Il titolo si è portato a 56 euro, ai massimi dal 2011. Ma i 40.000 punti per Piazza Affari segnano il superamento di una soglia psicologica che appariva ormai inarrivabile. Da inizio anno, la borsa italiana guadagna oltre il 17%. Negli ultimi cinque anni, invece, mette a segno un boom del 130%, qualcosa come la media di circa il 18% all’anno.
E ai 40.000 punti di Piazza Affari si accompagna il crollo dello spread BTp-Bund a 10 anni a 102 punti.
L’allentamento delle tensioni commerciali e geopolitiche sta facendo tornare l’appetito per il rischio tra gli investitori, cosa che premia non soltanto il mercato obbligazionario, ma anche i titoli di stato italiani. Ridotte le distanze anche con gli Oat francesi a 34 punti dopo che il divario si era allargato ben oltre i 40 punti.