Nel disegno di legge di bilancio attualmente all’esame del Senato (poi passerà alla Camera), un passaggio dell’art. 129, comma 8, introduce una modifica importante nella gestione dei permessi lavorativi 104.
Non si tratta di un cambiamento dei diritti dei lavoratori, ma di un intervento che rafforza il sistema di verifica. L’obiettivo è aumentare l’efficienza della spesa pubblica e garantire un utilizzo corretto delle agevolazioni, senza intaccare il principio fondamentale di tutela verso chi assiste familiari con disabilità. Insomma evitare e prevenire abusi nell’uso dei permessi. Le nuove regole entreranno in vigore dal 2026.
Il significato dei permessi 104
I permessi 104 rappresentano uno strumento essenziale per permettere a chi lavora di assistere un familiare con disabilità (coniuge, genitore, figli, fratelli, ecc.), mantenendo il proprio impiego e la retribuzione.
La legge riconosce che la cura è un impegno costante, non occasionale, e che richiede tempo, flessibilità e presenza. In concreto, la normativa concede tre giorni di permesso retribuito al mese, che possono anche essere suddivisi in ore per adattarsi meglio alle necessità della persona da assistere. Questa elasticità consente di seguire visite mediche, accompagnare il familiare o occuparsi delle incombenze quotidiane legate alla disabilità. Ad esempio, i permessi 104 possono usarsi anche per andare a preparare il pranzo al familiare disabile.
Durante tali assenze lavorative, il lavoratore non subisce riduzioni di stipendio: il tempo dedicato alla cura è considerato a tutti gli effetti parte del percorso di tutela della persona assistita.
Il nuovo sistema di controlli permessi 104
La principale novità della manovra 2026 riguarda il potenziamento dei controlli permessi 104. A partire dal 2026, l’INPS potrà verificare la permanenza dei requisiti sanitari che giustificano la concessione dei permessi, su richiesta dei datori di lavoro pubblici.
Questo meccanismo servirà a confermare che le condizioni di salute della persona assistita continuino a rispettare i criteri previsti dalla legge.
Per rendere le verifiche più efficaci, l’INPS potrà stipulare convenzioni con altri enti pubblici e avvalersi anche dei medici della sanità militare. Si crea così una rete di collaborazione più ampia rispetto al passato, con l’intento di aumentare l’affidabilità dei controlli e ridurre i tempi di risposta.
Le modalità operative verranno definite con un decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, in accordo con l’INPS. Il provvedimento stabilirà in che modo dovranno essere condotti gli accertamenti, quali soggetti saranno coinvolti e come si confronteranno i dati sanitari con la situazione effettiva del beneficiario.
Una riforma a carico delle amministrazioni pubbliche
Un elemento rilevante è che le verifiche saranno a carico delle singole amministrazioni che le richiedono, sia dal punto di vista delle risorse umane sia degli strumenti utilizzati. Questo approccio colloca la misura in un contesto più ampio di razionalizzazione della spesa pubblica. Ogni ente che chiede un controllo dovrà motivarlo, organizzarlo e sostenerne i costi.
La finalità è chiara: garantire che i fondi destinati all’assistenza siano impiegati in modo corretto e sostenibile. In questo senso, il rafforzamento dei controlli permessi 104 mira a creare un equilibrio tra il diritto dei lavoratori all’assistenza e il dovere dello Stato di vigilare sull’uso responsabile delle risorse pubbliche.
La nuova tracciabilità dei permessi 104
Oltre alla revisione delle verifiche sanitarie, il disegno di legge bilancio 2026 introduce anche un nuovo sistema di registrazione delle assenze. Le pubbliche amministrazioni dovranno inserire ogni permesso o congedo nei flussi mensili inviati all’INPS. Dovranno inoltre specificare il nome della persona assistita, definita nel testo come “dante causa”.
Questo meccanismo di tracciabilità rafforzata permetterà di rendere ogni evento facilmente controllabile. I dati raccolti costituiranno una banca informativa utile per individuare eventuali irregolarità e per pianificare meglio le risorse. È una misura che punta a maggiore trasparenza, ma anche a tutelare chi utilizza i permessi in modo corretto.
Maggiori responsabilità per gli uffici amministrativi
Il nuovo sistema comporterà un ruolo più attivo degli uffici amministrativi. Sarà necessario compilare e inviare con precisione i flussi informativi, archiviare la documentazione e garantire che ogni dato sia corretto e verificabile. Una gestione accurata delle pratiche ridurrà gli errori e semplificherà eventuali controlli futuri, proteggendo nel contempo i lavoratori che beneficiano legittimamente dei permessi.
In questo modo, la correttezza amministrativa diventa parte integrante del sistema di tutela, contribuendo a creare fiducia tra i dipendenti, le amministrazioni e l’INPS.
Permessi 104: un equilibrio tra diritto e controllo
La riforma non intende limitare la portata della legge 104, che rimane un pilastro delle politiche di sostegno alla disabilità. Il rafforzamento dei controlli permessi 104 va interpretato come un passo verso una gestione più ordinata e trasparente. Ovvero, in grado di assicurare che le tutele arrivino solo a chi ne ha davvero bisogno.
Dal 2026, quindi, il quadro sarà doppio: da un lato, restano confermati i tre giorni mensili di assenza retribuita, anche frazionabili in ore; dall’altro, nasce un sistema di verifica più articolato, gestito dall’INPS su richiesta delle amministrazioni pubbliche.
A ciò si aggiunge la nuova obbligatorietà della rendicontazione mensile con l’indicazione del familiare assistito. In sintesi, la riforma punta a costruire un sistema più equo: chi ha diritto continuerà a beneficiare del sostegno, mentre chi tenta di abusarne troverà un controllo più rigoroso e documentato.
Riassumendo
- La manovra 2026 introduce nuovi controlli permessi 104 per una gestione più trasparente.
- I permessi 104 garantiscono tre giorni retribuiti al mese per assistere familiari disabili.
- L’INPS potrà verificare i requisiti sanitari con supporto di altri enti e medici militari.
- Le amministrazioni pubbliche sosterranno costi e organizzazione delle verifiche richieste.
- Ogni permesso sarà registrato mensilmente all’INPS con indicazione del familiare assistito.
- L’obiettivo è prevenire abusi, assicurare equità e migliorare l’efficienza della spesa pubblica.