Completare 35 anni di contributi entro il 2025 può diventare fondamentale per andare in pensione nel 2026. Alcune misure, infatti, potrebbero essere riproposte nel 2026 prevedendo che questa carriera contributiva sia completata entro la fine dell’anno precedente. Usiamo il condizionale perché parliamo della proroga di Opzione Donna, un’ipotesi ancora sospesa nella legge di Bilancio e che appare difficile da concretizzare per carenza di coperture.
Nonostante ciò, la speranza è sempre l’ultima a morire. In ogni caso, con 35 anni di contributi ci saranno sicuramente misure che favoriranno l’uscita anticipata dal lavoro. È preferibile arrivare ai 35 anni entro la fine del 2025, anche se nulla vieta a chi raggiunge il requisito nel 2026 di trovare comunque accesso alla quiescenza anticipata.
Ecco quindi il quadro completo delle pensioni con 35 anni di contributi nel 2026.
Pensioni con 35 anni di contributi: conferme 2026 e ultima chiamata
Parte la ricerca delle coperture per prorogare Opzione Donna nel 2026. La situazione è già nota: nella prima bozza della manovra non compariva alcun riferimento alla misura, segnale evidente della sua possibile uscita di scena alla scadenza del 31 dicembre 2025. Successivamente sono arrivati gli emendamenti:
- proposte di proroga senza modifiche (come un emendamento della Lega);
- proposte di ampliamento della platea e di estensione delle scadenze (come un emendamento di FdI).
In attesa del testo definitivo della legge di Bilancio, è importante sottolineare che, qualora Opzione Donna venisse confermata nel 2026, i requisiti dovranno essere centrati entro il 31 dicembre 2025. Ciò significa raggiungere sia i 61 anni di età, sia i 35 anni di contributi richiesti per la pensione anticipata.
Sia in caso di proroga “in blocco” degli attuali requisiti, sia in caso di ampliamento della platea — ad esempio a tutte le disoccupate e non più alle sole provenienti da aziende con tavoli di crisi — il principio resta lo stesso: i requisiti si maturano entro la fine del 2025.
Tuttavia, restano flebili le speranze che, nei pochi giorni che mancano alla pubblicazione della manovra in Gazzetta Ufficiale, il governo riesca a reperire le necessarie coperture.
Uscite 2026 con 35 anni di contributi, eccole
Chi completa 35 anni di contributi adesso potrà nel 2026 lasciare il lavoro tramite lo scivolo per i lavoratori usuranti, rispettando però due ulteriori requisiti:
- almeno 61 anni e 7 mesi di età;
- il raggiungimento della Quota 97,6, per la quale sono valide anche le frazioni di anno.
Il tutto rientrando nelle condizioni previste dal Decreto Legislativo n. 67 del 21 aprile 2011.
Con 35 anni di contributi nel 2026 si rientrerà con certezza anche nell’APE Sociale, misura già confermata dal governo Meloni nella legge di Bilancio, con gli stessi requisiti previsti finora:
- per invalidi, caregiver e disoccupati, sono necessari almeno 30 anni di contributi;
- per chi svolge lavori gravosi, serviranno 36 anni.
Dunque, per chi raggiunge 35 anni entro il 2025, il 2026 può essere l’anno decisivo per completare i requisiti e accedere alla misura.
Restano inoltre validi gli altri requisiti aggiuntivi dell’APE Sociale:
- la fruizione completa della NASpI per i disoccupati involontari;
- almeno 6 mesi di convivenza con il familiare con disabilità grave per i caregivers;
- un minimo del 74% di invalidità civile per gli invalidi;
- per i lavori gravosi, aver svolto 7 degli ultimi 10 anni o 6 degli ultimi 7 in attività rientranti nelle categorie previste.