Pensionati italiani all’estero: a rischio la pensione per chi salta l’obbligo INPS di luglio

A luglio scatta l’obbligo INPS per i pensionati italiani residenti all’estero: confermare l’esistenza in vita per non perdere l’assegno.
2 settimane fa
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pensionati italiani all'estero
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Con l’arrivo di luglio, prende ufficialmente il via una fase cruciale per i pensionati italiani che risiedono all’estero: l’INPS ha avviato la consueta campagna di accertamento dell’esistenza in vita, obbligo necessario per continuare a percepire regolarmente l’assegno pensionistico. Questo processo, che coinvolge ogni anno migliaia di beneficiari oltre i confini nazionali, rappresenta un passaggio fondamentale per evitare interruzioni nei pagamenti.

Pensionati italiani all’estero: finalità dell’accertamento e soggetti coinvolti

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di verificare che i titolari di pensione, non più residenti in Italia, siano effettivamente in vita. Tale misura di controllo risponde alla necessità di prevenire erogazioni indebite e garantire la correttezza dell’intero sistema previdenziale.

La campagna di esistenza in vita per il biennio 2025/2026 si articola in due fasi, distinte in base all’area geografica di residenza dei pensionati:

  • Prima fase: riguarda chi vive in America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi e Stati dell’Est Europa;
  • Seconda fase: è rivolta a chi risiede in Europa (esclusi i Paesi scandinavi), Africa e Oceania.

Prima fase: scadenze e adempimenti

I pensionati residenti all’estero, nelle aree coinvolte nella prima fase, hanno ricevuto, già a partire da marzo 2025, una comunicazione da parte della Citibank, società incaricata dall’INPS per la gestione operativa della campagna. La lettera contiene la modulistica necessaria per completare l’accertamento, redatta in italiano e, ove previsto, tradotta nella lingua locale (francese, tedesco, spagnolo o portoghese).

La documentazione ricevuta include:

  • il modulo di attestazione dell’esistenza in vita;
  • le istruzioni dettagliate per la compilazione;
  • la scadenza entro cui restituire il modulo (15 luglio 2025);
  • l’indicazione dei documenti da allegare, tra cui la copia di un documento di identità con fotografia;
  • i contatti del Servizio Assistenza di Citibank.

Come rispondere alla campagna di esistenza in vita

La modulistica deve essere restituita, come detto, entro il 15 luglio 2025. Il modulo, debitamente firmato dal pensionato, dovrà essere controfirmato da un testimone qualificato, ovvero un funzionario consolare italiano, un rappresentante dell’Ambasciata, oppure un’autorità locale ufficialmente riconosciuta, come ad esempio un funzionario municipale.

La documentazione può essere trasmessa in due modalità:

  • per posta cartacea, indirizzata a: PO Box 4873, Worthing BN99 3BG, United Kingdom
  • tramite i Patronati presenti all’estero, che possono supportare l’invio.

Conseguenze per i pensionati italiani all’estero della mancata restituzione

Chi non provvederà a restituire il modulo nei tempi stabiliti subirà modifiche nel pagamento della pensione. In particolare:

  • agosto 2025: il pagamento sarà effettuato solo in contanti presso un’agenzia Western Union;
  • 15 agosto 2025: termine ultimo per la riscossione personale della rata di agosto;

In caso di ulteriore inadempimento, a partire da settembre 2025 la pensione verrà sospesa fino all’invio dell’attestazione.

Seconda fase: date da segnare per Europa, Africa e Oceania

Per i pensionati residenti nelle aree coinvolte nella seconda fase, l’INPS attiverà la procedura dal 17 settembre 2025, con conclusione prevista il 15 gennaio 2026. La modulistica e le modalità operative saranno analoghe a quelle della prima fase.

In questo caso, le date importanti sono:

  • 15 gennaio 2026: scadenza per la restituzione del modulo di esistenza in vita;
  • febbraio 2026: il pagamento della pensione verrà effettuato solo presso le agenzie Western Union, in contanti;
  • 19 febbraio 2026: data limite per il ritiro personale della rata o per l’invio della documentazione;

In assenza di tali adempimenti, il pagamento sarà sospeso da marzo 2026.

Perché è importante l’esistenza in vita per i pensionati italiani all’estero

La richiesta di conferma dell’esistenza in vita nasce da una duplice esigenza:

  • tutela del sistema previdenziale italiano: evitare che continuino ad essere versate somme a soggetti deceduti, spesso per mancate comunicazioni ai registri nazionali;
  • garanzia per il pensionato: mantenere la regolarità del flusso pensionistico, soprattutto in contesti amministrativi esteri dove le comunicazioni con le autorità italiane possono risultare più complesse o frammentarie.

Riassumendo

  • L’INPS avvia l’accertamento dell’esistenza in vita per pensionati italiani residenti all’estero.
  • Due fasi distinte: prima per America-Asia, poi per Europa-Africa-Oceania.
  • Prima fase: modulo da firmare e controfirmare da autorità accreditate entro le scadenze indicate (invio entro 15 luglio).
  • Invio tramite posta o Patronati; modulistica multilingue e assistenza Citibank.
  • In caso di inadempienza, pagamento solo in contanti tramite Western Union.
  • Oltre le scadenze, la pensione viene sospesa fino alla verifica completata.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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