Nel contesto normativo attuale, l’erogazione delle pensioni in contanti è regolata da precise disposizioni che mirano a garantire tracciabilità e trasparenza nei pagamenti. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), in linea con quanto previsto dalla legislazione italiana in materia di circolazione del denaro contante, stabilisce soglie ben definite oltre le quali il ricorso a forme tracciabili di pagamento diventa obbligatorio.
In redazione è giunto un quesito.
“Salve, sono un pensionato. Fino al mese di luglio riceverà una pensione di importo leggermente al di sotto dei 1.000 euro (percepisco circa 950 euro mensili, euro più euro meno). Ho fatto domanda di supplemento pensione che mi è stata accettata. Da agosto, la pensione sarà, dunque, oltre i 1.000 euro mensili. Sono a chiedere se potrò continuare a percepirla in contanti oppure devono obbligatoriamente comunicare l’IBAN all’INPS.”
Il tetto massimo per il pagamento pensione in contanti
Secondo le direttive vigenti, il ritiro della pensione in contanti è consentito esclusivamente quando l’importo netto mensile non supera i 1.000 euro.
Tale limite risponde a finalità di controllo fiscale e di prevenzione del riciclaggio, in coerenza con le politiche nazionali ed europee contro l’uso eccessivo del contante.
Nel caso in cui l’importo del trattamento pensionistico superi questa soglia, il pensionato non potrà più avvalersi del pagamento in contanti, ma sarà tenuto a comunicare un riferimento bancario o postale valido sul quale ricevere l’accredito della somma spettante. In assenza di tale comunicazione, l’Istituto non potrà procedere al versamento dell’importo dovuto, generando possibili ritardi nell’erogazione o la sospensione temporanea del pagamento.
Obbligo di fornire coordinate bancarie o postali
Per importi superiori ai 1.000 euro netti, il beneficiario della pensione deve indicare all’INPS il conto corrente o altro strumento di pagamento intestato o cointestato, come previsto dalla normativa.
Il trasferimento della somma sarà così effettuato con modalità elettroniche, mediante bonifico bancario o postale.
A tal fine, è disponibile un’apposita procedura online, attiva sul portale istituzionale dell’INPS. Accedendo all’area riservata dei servizi per il cittadino, è possibile utilizzare il servizio dedicato denominato “Cambiare le coordinate di accredito della pensione”, attraverso il quale l’utente può comunicare, modificare o aggiornare il proprio IBAN. Pertanto, il lettore che ha fatto domanda di supplemento pensione, superando l’importo mensile di 1.000 euro deve comunicare le coordinate del conto o anche del libretto postale con IBAN o carta prepagata con IBAN.
La digitalizzazione dei servizi INPS
L’adozione della procedura digitale per la gestione delle modalità di pagamento riflette l’obiettivo dell’INPS di agevolare l’utenza nell’interazione con l’amministrazione. Grazie all’uso del portale telematico, il pensionato può operare in autonomia, in qualunque momento, evitando file e perdite di tempo presso gli sportelli fisici.
Il servizio richiede l’autenticazione tramite SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Una volta effettuato l’accesso, l’utente potrà inserire le nuove coordinate bancarie e confermare l’operazione.
Assicurandosi così che l’accredito delle successive mensilità avvenga regolarmente sul conto indicato.
Pagamento pensione su conto: conseguenze in caso di mancata comunicazione
Quando il pensionato che percepisce un importo superiore ai 1.000 euro non comunica le proprie coordinate bancarie, l’INPS non è autorizzata ad effettuare il pagamento. Questo comporta il blocco dell’erogazione fino all’adempimento dell’obbligo da parte dell’interessato.
È quindi fondamentale assicurarsi che i dati comunicati all’Istituto siano aggiornati e corretti, al fine di evitare interruzioni nell’accredito della pensione. Inoltre, è consigliabile controllare periodicamente l’area personale sul sito dell’INPS per verificare lo stato delle comunicazioni e delle disposizioni in corso.