Venerdì 9 febbraio il Ministero di economia e finanze terrà la seconda asta dell’anno per i Buoni ordinari del Tesoro (BoT) a 12 mesi. L’offerta sarà di 9 miliardi di euro e riguarderà titoli in scadenza il 14 febbraio del 2025. La data di regolamento è stata fissata per mercoledì 14 febbraio prossimo. Pertanto, la durata del bond sarà di 366 giorni.

Ecco il possibile rendimento

I BoT a 12 mesi sono titoli di stato senza cedola. Chi li acquista, percepisce un rendimento sotto forma di differenza tra il prezzo di rimborso alla scadenza o di rivendita anticipata e il prezzo di emissione o acquisto sul mercato secondario.

A gennaio, il Tesoro raccolse 8 miliardi al rendimento del 3,442%. In quell’occasione, il prezzo di aggiudicazione fu di 96,601 centesimi.

Sulla base dell’andamento del mercato sovrano in queste ultime sedute, dovremmo aspettarci un dato grosso modo simile. In altre parole, l’asta dei BoT a 12 mesi esiterebbe un rendimento in area 3,50%. La domanda sarà verosimilmente sostenuta dai 9,5 miliardi di BoT a 12 mesi in scadenza proprio il 14 febbraio prossimo. Pertanto, la massa netta dei titoli a breve termine si ridurrà con l’emissione. I rimborsi risulteranno superiori al nuovo importo collocato tra gli obbligazionisti.

Asta BoT resta appetibile per il mercato

Le famiglie italiane stanno continuando a comprare bond governativi per approfittare del boom dei rendimenti degli ultimi due anni. E a fine mese ci sarà un nuovo test con l’emissione del terzo BTp Valore, stavolta con scadenza nel marzo del 2030. Non essendovi alternative d’investimento di pari grado di rischio e altrettanto generose, il retail resta allettato dalle offerte sovrane.

Dalla Banca Centrale Europea sono arrivati segnali misti nelle ultime settimane. Da un lato è pacifico che l’aumento dei tassi di interesse si sia concluso, ma dall’altro non è chiaro quando arriverà il primo taglio. Il mercato punta ancora sul mese di aprile, mentre Francoforte segnala di essere più aperta per l’estate, con ogni probabilità a giugno.

La discesa attesa dei tassi frena la domanda in asta dei BoT, spingendo il mercato a comprare titoli più duraturi con prospettive di apprezzamento maggiori.

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