A proposito di obbligazioni con rendimenti appetitosi, la Banca Mondiale emise all’inizio di quest’anno un green bond denominato in real brasiliani. I green bond sono titoli del debito che funzionano esattamente come gli altri. Presentano, però, una peculiarità in termini di finalità della raccolta: i proventi devono essere impiegati a favore degli obiettivi ambientali esplicitamente dichiarati dall’emittente in sede di collocamento del bond sul mercato. “Devono” è una parola grossa. Nella realtà, essi non rispondono a nessuno e si limitano ad offrire agli obbligazionisti cedole più alte nel caso in cui non raggiungessero i predetti obiettivi entro le date indicate nel prospetto.

Certo, ne vale della loro credibilità, ma in un mondo in cui tutti barano e fingono di essere sensibili, sapete quanto possa importare realmente! Non a caso, molti parlano di “greenwashing”, cioè di finto ambientalismo propinato dalla finanza per raccogliere denaro a basso costo.

Esempio d’investimento nel green bond

Tornando al green bond della Banca Mondiale, esso presenta una durata di 5 anni, avendo come scadenza il 18 gennaio 2027 (ISIN: XS2431032403). Già la cedola la dice lunga: 9,25%. E’ erogata agli obbligazionisti con frequenza annuale. L’importo minimo acquistabile è di 10.000 real, qualcosa come poco più di 1.900 euro al cambio attuale. Un investimento alla portata di tutti.

Ieri, il green bond quotava sul MoT di Borsa Italiana a 98,46 centesimi, appena sotto i 98,489 centesimi dell’emissione. A questi prezzi, offriva un rendimento lordo del 10,52% alla scadenza. Nel frattempo, però, il real brasiliano ha guadagnato contro l’euro ben il 15%. E se consideriamo che in questi quattro mesi scarsi l’obbligazionista ha maturato una cedola virtuale pari al 2,7% netto effettivo, comprendiamo benissimo il guadagno complessivo riportato in così breve tempo. Ve lo dimostriamo con un esempio pratico.

In data 22 gennaio, Tizio ha acquistato un lotto minimo di 10.000 real del green bond all’atto della sua emissione, pagandolo 9.848,90 real.

Al cambio di allora, ha speso 1.591 euro. Ha rivenduto ieri lo stesso titolo per 9.846 real, che convertiti equivalgono a 1.871,86 euro. In più, l’acquirente ha dovuto pagargli il rateo della cedola, pari a 268,79 real. Al netto della tassazione del 12,5% applicata dal nostro sistema fiscale, scende a 235,19 real, pari a 44,71 euro. Dunque, ha incassato complessivamente tra capitale e cedola 1.916,57 euro. L’operazione si è rivelata positiva per 325,47 euro, corrispondente a un rendimento effettivo netto del 20,45%.

Ma il rischio di cambio è forte

Questo non significa che esista il paese dei balocchi. L’andamento del green bond è stato relativamente positivo grazie a un rafforzamento inatteso del cambio brasiliano, trainato dal boom delle materie prime. L’alta cedola fissata dalla Banca Mondiale, però, mette in guardia proprio dall’elevato rischio di cambio che il mercato corre nell’acquistare il titolo. Nei prossimi mesi e anni, infatti, l’euro potrebbe tornare a rafforzarsi anche pesantemente contro il real.

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