Il Tesoro ha tenuto un’altra asta di titoli a medio-lungo termine stamattina, raccogliendo complessivamente 9 miliardi di euro e di cui vi diamo conto dei risultati. Tre miliardi sono arrivati con il BTp 1 aprile 2028 e cedola 3,40% (ISIN: IT0005521981), per il quale sono pervenute offerte pari a 4,47 miliardi. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 99,26 centesimi, corrispondente a un rendimento lordo alla scadenza del 3,59%.

Il decennale, invece, ha raccolto 3,5 miliardi, a fronte di offerte per 4,83 miliardi. Scadenza 1 maggio 2033 e cedola 4,40% (ISIN: IT0005518128), il prezzo di aggiudicazione è stato di 102,59 e il rendimento esitato è risultato del 4,12%.

E poi 1,25 miliardi sono stati incassati con il CcTeu 15 aprile 2029 e spread sull’Euribor a 6 mesi dello 0,65% (ISIN: IT0005451361). In questo caso, le offerte hanno ammontato a 2,44 miliardi e il rendimento è stato del 2,80%, in conseguenza di un prezzo di aggiudicazione di 99,17 centesimi.

Risultati asta CcTeu

Infine, un secondo CcTeu con scadenza 15 ottobre 2030 e spread sull’Euribor a 6 mesi dello 0,75% (ISIN: IT0005491250). Altri 1,25 miliardi incassati contro offerte per 2,13 miliardi. Il prezzo esitato è stato di 97,43 centesimi e il rendimento del 3,13%.

Sulla base dei risultati dell’asta di BTp e CcTeu, otteniamo un calo tendenziale dei rendimenti per i nostri titoli di stato. Interessanti i dati sui CcTeu, che sono bond con cedola legata all’Euribor a 6 mesi, un tasso di riferimento per il mercato del credito interbancario a breve termine nell’Area Euro. L’ultimo dato ufficiale lo colloca al 3,29%. Era a -0,54% a inizio 2022, prima che la Banca Centrale Europea (BCE) varasse la stretta monetaria.

Al netto dell’Euribor, i rendimenti dei due CcTeu sono risultati essere rispettivamente dello 0,79% e dell’1,12%. Ciò presuppone che il mercato stia scontando un Euribor a 6 mesi medio del 2,50% da qui ai prossimi sei anni e inferiore al 2,20% per i prossimi sette anni e mezzo. In entrambi i casi, si tratta di tassi nettamente inferiori a quelli vigenti allo stato attuale.

Dunque, gli investitori si attendono un taglio dei tassi BCE nei prossimi anni, pur forse non così drastico come stiamo immaginando in questi mesi, trascorsa la fase di alta inflazione nell’Area Euro.

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