Il Tesoro ha raccolto stamattina tutti i tot miliardi di euro preventivati alla vigilia con l’emissione di quattro titoli di stato a medio-lunga scadenza. I risultati dei BTp all’asta confermano la continua ascesa dei rendimenti. Delle quattro tranche in offerta, una era al suo primo debutto e riguardava la scadenza 15 aprile 2026 con cedola 3,80% (ISIN: IT0005538597). Ha attirato ordini per 5,53 miliardi contro i 4 miliardi offerti. Il rendimento esitato è stato del 3,71%, ben maggiore del 3,363% registrato a febbraio per il bond in scadenza nel gennaio 2026.

Altri 3 miliardi sono stati incassati con il BTp 15 dicembre 2029 e cedola 3,85% (ISIN: IT0005519787). Qui, si trattava della nona tranche per la quale sono pervenute richieste per 4,27 miliardi. Il rendimento esitato è stato del 3,98%, attraverso un prezzo di aggiudicazione di 99,46 centesimi.

Ed è stata la volta anche della seconda tranche del BTp 1 marzo 2072 e cedola 2,15% (ISIN: IT0005441883). Il suo debutto risale agli inizi dello scorso anno, quando le condizioni di mercato erano assai migliori come segnala la bassa cedola offerta. Stamane, il bond ha raccolto ordini per 1,19 miliardi contro i 750 milioni offerti dal Tesoro. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 58,15 centesimi, corrispondente a un rendimento alla scadenza del 4,20%. Con questa emissione odierna sale a 5,75 miliardi l’importo complessivo in circolazione.

Infine, il BTp Green con scadenza 30 aprile 2035 e cedola 4% (ISIN: IT0005508590). Raccolti 2 miliardi a fronte dei 2,83 miliardi richiesti dal mercato. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 96,70 centesimi per un rendimento del 4,40%.

Risultati asta BTp, curva invertita sul tratto lungo

Interessante notare come il BTp a 50 anni abbia esitato un rendimento sostanzialmente in linea con quello offerto sul mercato secondario nelle stesse ore dal titolo decennale. In pratica, non esiste alcun premio legato alla lunghissima durata del bond. Ci ha pensato il BTp Green 2035 ad offrire un piccolo “extra”, tra l’altro a fronte di una maggiore durata di appena due anni rispetto al decennale.

La curva delle scadenze risulta invertita per il tratto ultra-lungo, un fenomeno che si verifica normalmente quando i tassi di mercato sono alti. Gli obbligazionisti scontano verosimilmente un’inflazione stabilmente bassa nel medio-lungo termine e tassi d’interesse calanti nei prossimi anni.

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