Raccolti tutti gli 8,25 miliardi di euro preventivati dal Tesoro con il massimo della forchetta fissata alla vigilia dell’asta odierna. In offerta vi erano in mattinata tre nuove tranche di titoli di stato già in circolazione. E la buona notizia per i risparmiatori italiani che puntano a mettere a frutto la loro liquidità sta nella risalita dei rendimenti per i BTp a medio-lunga scadenza. Un’altra finestra di opportunità per massimizzare i guadagni in vista di tassi futuri più bassi.

Risultati dell’asta del Tesoro

Dicevamo, tre i titoli di stato offerti. C’era il BTp 15 febbraio 2027 con cedola 2,95% (ISIN: IT0005580045) per l’importo di 3 miliardi contro richieste per 4,355 miliardi, 1,45 volte tanto. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 99,08 centesimi, corrispondente a un rendimento lordo alla scadenza del 3,32%. All’asta di marzo, lo stesso bond aveva esitato un rendimento del 3,06%. L’aumento è stato superiore al quarto di punto percentuale.

Quanto al BTp 15 febbraio 2031 con cedola 3,50% (ISIN: IT0005580094), l’importo massimo offerto è stato di 3,5 miliardi e gli ordini di 4,713 miliardi. Il rapporto di copertura è stato in questo caso di 1,35. Il prezzo di aggiudicazione è risultato pari a 99,99 centesimi, sostanzialmente alla pari, per cui il rendimento lordo è stato del 3,53% contro il 3,31% dell’asta di marzo. Infine, il BTp 1 ottobre 2039 con cedola 4,15% (ISIN: IT0005582421). Importo offerto di 1,75 miliardi e richieste per 2,486 miliardi, 1,42 volte tanto. Prezzo di aggiudicazione pari a 100,40 e rendimento lordo del 4,16%.

Attesa per decisione sui tassi BCE

La risalita dei rendimenti dei BTp in asta non sarà stata accolta con favore dal Tesoro, che dovrà mettere in conto una maggiore spesa per interessi. Ad ogni modo, segnala che il mercato abbia subito oscillazioni nelle ultime settimane. Non ci sono certezze circa le tempistiche sul taglio dei tassi. Dovremmo saperne di più dal pomeriggio di oggi, quando la Banca Centrale Europea renderà note le sue decisioni di politica monetaria.

Queste impattano particolarmente sul tratto medio-breve della curva, mentre i rendimenti dei BTp sul tratto lungo risentono perlopiù delle aspettative d’inflazione.

Rendimenti BTp in asta e sul secondario ancora elevati

A proposito di queste ultime, monitorando i BTp Italia a 5 anni notiamo che i prezzi al consumo in Italia crescerebbero alla media annuale di circa l’1,20% nel medio-lungo termine. Trattasi di una percentuale ben al di sotto del target del 2% fissato dalla BCE per l’intera Eurozona. Se queste previsioni del mercato si rivelassero corrette, i rendimenti dei BTp risulterebbero attualmente allettanti sul tratto lungo della curva. Gli obbligazionisti starebbero riuscendo a “bloccarli” a livelli nominali e reali elevati anche per decenni. E i prezzi continuerebbero a mostrarsi relativamente bassi, considerati i livelli in vigore nel resto dell’area. Dunque, ulteriori opportunità di apprezzamento per i bond del Tesoro, con la possibilità di guadagnare da un eventuale disinvestimento anticipato.

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