I rendimenti dei titoli di stato italiani sono tornati giù nelle ultime settimane, riflettendo un aumento dei prezzi. I BTp Futures, che sintetizzano l’andamento del mercato sovrano tricolore, quest’anno guadagnano più del 5%. Lo spread con il Bund a 10 anni è sceso fin sotto i 155 punti base durante le scorse sedute. Ieri, viaggiava a 163 punti. Apriva l’anno sopra 210 punti e ancora a marzo, a seguito della crisi bancaria americana e svizzera, puntava nuovamente verso la soglia dei 200. Il buon momento per i bond italiani lo capta bene la quotazione del BTp 2072 (ISIN: IT0005441883).

Parliamo della scadenza più lunga sin qui emessa dal Tesoro. Offre cedola del 2,15% e sarà rimborsato in data 1 marzo del 2072.

Ieri, la quotazione del BTp 2072 arretrava appena sotto i 59 centesimi. Restava ai livelli più alti dagli inizi di aprile e segnava un rialzo superiore al 9% in meno di un mese. Ai minimi toccati a maggio, infatti, era scesa sotto i 54 centesimi. La corsa è stata sostenuta dalle attese del mercato per una fine vicina della stretta monetaria. Gli obbligazionisti scontano che l’aumento dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE) proseguirà fino a luglio, massimo a settembre. Il grosso sarebbe fatto. Da questa previsione, il ritorno agli acquisti dei bond.

Ad una quotazione del BTp 2072 in area 59 centesimi corrisponde attualmente un rendimento lordo alla scadenza del 4,15% e netto di circa il 3,75%. Se, invece, volessimo calcolare il cosiddetto rendimento immediato netto, esso sfiora il 3,20%. Infatti, la cedola lorda del 2,15% si traduce in un 1,88% netto. Rapportato al prezzo di acquisto, sale per l’appunto a quasi il 3,20%. Per il resto il rendimento arriverebbe dalla plusvalenza realizzata alla scadenza, quando il Tesoro rimborserà il capitale a 100. Il guadagno per l’investitore sarebbe, dunque, di 41/59, pari al 69,50%. Tasse incluse.

Quotazione BTp 2072, corsa o frenata nei prossimi mesi?

Quali probabilità ha la quotazione del BTp 2072 di crescere ulteriormente e possibilmente in fretta? Dipende dalle prossime mosse della BCE.

Scontato un aumento dei tassi a luglio dello 0,25%. Se al board pre-vacanziero l’istituto usasse toni da “falco” per lasciare intendere nuovi rialzi a settembre, probabile che i rendimenti obbligazionari tornino a salire un altro po’. Se, invece, punterà su una comunicazione meno convinta, questi o resteranno grosso modo invariati o proseguiranno la discesa.

A nostro avviso, più che il livello-limite dei tassi BCE al mercato interessa capire per quanto tempo questo sarà mantenuto. In altre parole, quando inizierà il taglio dei tassi. Al momento, il primo è atteso tra un anno per lo 0,25%. Tutto ciò che dovesse andare a beneficio di un anticipo dei tempi, finirebbe per sostenere i prezzi dei bond. E la quotazione del BTp 2072 continuerebbe a salire. Trattandosi del bond con la “duration” più lunga sul nostro mercato sovrano, risulta sensibilissima alle variazioni dei tassi di mercato. Dunque, occhio ai dati macro su inflazione, PIL, produzione industriale, PMI, prezzi alla produzione, ecc.

Le inversioni di tendenza restano dietro l’angolo. Negli ultimi sei mesi, ci sono stati almeno due maxi-rialzi seguiti da altrettanti tonfi per la quotazione del BTp 2072. Essi sono avvenuti contestualmente ai cambi di prospettiva riguardo alla politica monetaria. L’eccessivo ottimismo di inizio anno è stato smentito dai dati sull’inflazione. L’eccessivo pessimismo di maggio lascia il posto a un pur cauto ottimismo. La recessione in Germania va nella direzione di far prevedere una fine prossima della stretta. Le cattive notizie sul fronte dell’economia diventano positive per i bond. Specie se non riguardano l’Italia, che al contrario continua a crescere. In questo caso, oltre al calo dei rendimenti abbiamo anche il restringimento dello spread. Il rischio sovrano è percepito più basso.

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